Palermo

Tre operai feriti in officina, uno è in condizioni critiche 

Gli operai stavano lavorando su un camion e stavano installando un pistone quando sono stati raggiunti da un getto d'olio ad alta temperatura

Pubblicato 12 ore fa

Tre operai sono rimasti feriti ieri sera in un’officina meccanica di via Villagrazia, a Palermo. Secondo una prima ricostruzione dei fatti, erano a lavoro su un camion e stavano installando un pistone quando sono stati raggiunti da un getto d’olio ad alta temperatura. L’impatto con il liquido bollente ha causato ustioni ai tre lavoratori. Immediato l’allarme e la corsa verso l’ospedale per tutti e tre. Le condizioni di uno degli operai, in particolare, sono apparse subito molto serie ed è attualmente ricoverato in gravissime condizioni, destando forte preoccupazione. Sul luogo dell’incidente sono prontamente intervenuti i vigili del fuoco per la messa in sicurezza dell’area, le volanti della Polizia di Stato e gli ispettori dello Spresal (Servizio Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro) dell’Asp. Sono ora in corso le indagini per ricostruire l’esatta dinamica dell’accaduto e per effettuare tutte le verifiche necessarie sul rispetto delle norme di sicurezza all’interno dell’officina, oltre a controllare la regolarità delle posizioni contrattuali dei lavoratori coinvolti.

Siamo vicini ai tre operai e ci auguriamo che il più grave possa riprendersi, ogni incidente è una sconfitta per tutto il mondo del lavoro“, dicono Federica Badami, segretaria generale Cisl Palermo Trapani, e Antonio Nobile, segretario regionale Fim Cisl, sottolineando che “nelle piccole realtà è ancora più importante investire nella sicurezza, per questo esistono enti bilaterali, come l’Ebas, che forniscono anche supporto in tal senso alle aziende artigiane”. “Auspichiamo venga fatta chiarezza sulle eventuali responsabilità – aggiungono i sindacalisti -. Quella per la sicurezza sul lavoro è una battaglia che va affrontata subito e in modo coordinato, perché è una emergenza nazionale. Non bastano interventi sporadici ma strutturali che intervengano sui controlli, che devono essere quotidiani, sulla prevenzione e sulla formazione rivolta sia ai lavoratori che ai datori di lavoro e sulla promozione della cultura della sicurezza, non solo nei luoghi di lavoro, ma anche nelle scuole e nelle università”, concludono Badami e Nobile.

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