Palermo

Violenze e vessazioni inferte ad una donna anziana: arresta la badante

La Polizia di Stato, in esecuzione di un provvedimento di custodia cautelare domiciliare, ha arrestato una donna palermitana di 29 anni, accusata di lesioni personali aggravate e maltrattamenti a convivente. Il provvedimento restrittivo è stato disposto dal Gip del Tribunale di Palermo, sulla base di  indagini, particolarmente laboriose ed articolate, condotte dalla Squadra mobile di […]

Pubblicato 5 anni fa

La Polizia di Stato, in esecuzione di un provvedimento di custodia
cautelare domiciliare, ha arrestato una donna palermitana di 29 anni, accusata
di lesioni personali aggravate e maltrattamenti a convivente.

Il provvedimento restrittivo è stato disposto dal Gip del Tribunale di
Palermo, sulla base di  indagini, particolarmente
laboriose ed articolate, condotte dalla Squadra mobile di Palermo che hanno
scritto e descritto un nuovo, buio capitolo nella storia del binomio anziani/badanti.
La donna arrestata è stata, infatti, per alcuni mesi, badante di una anziana malata,
a ciò delegata dai congiunti di quest’ultima.

Le indagini hanno preso le mosse dalla segnalazione di ferite, ecchimosi
e fratture plurime e sospette, giunta al “113” dal Pronto soccorso di un
nosocomio cittadino. Nell’ospedale la donna era giunta, condotta dalle figlie
che avevano capito come la madre fosse stata maltrattata e non accudita dalla
badante a cui l’avevano affidata.

I poliziotti hanno dovuto faticare per districare il groviglio di
violenze, miserie, omissioni e superficialità che hanno ridotto, una sera dello
scorso ottobre, una donna ultraottantenne, già sofferente e parzialmente
invalida, in codice rosso in ospedale.

L’anziana era stata affidata alle “cure” della badante dai suoi
congiunti. La convivenza tra le due donne, in breve, si sarebbe rivelata più
complessa del previsto, tanto da spingere la più giovane delle donne a vessare l’anziana
ed usare maniere sempre più forti e sbrigative, cagionandole cadute ed
ecchimosi. La badante, sembrerebbe, nel tentativo di mettere in pratica una
fallace teoria, avrebbe anche provocato delle gravi ustioni al corpo della
vittima, poggiandole su schiena e torace il phone, nell’illusoria convinzione
che le alte temperature avrebbero accelerato la guarigione dei numerosi lividi
procurati dalle percosse.

Lividi ed ustioni, maldestramente spacciate per “conseguenze di una
banale incidente domestico” avrebbero, invece, allertato il personale medico
del Pronto soccorso e fornito l’input alle indagini di polizia. Riscontri ed
audizioni dei numerosi attori coinvolti nella vicenda da parte della Polizia di
Stato hanno, così, fornito all’Autorità Giudiziaria un esaustivo quadro
indiziario circa le responsabilità della badante, tali da condurre all’emissione
dell’odierno provvedimento restrittivo.

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