Cammarata

WWF, summit di studenti a Cammarata sull’acqua che manca

Parte da Cammarata una seria riflessione sugli effetti più palesi che i cambiamenti climatici, causati dall'effetto serra, ci impongono, con particolare riferimento alla siccità

Pubblicato 2 settimane fa

Parte da Cammarata una seria riflessione sugli effetti più palesi che i cambiamenti climatici, causati dall’effetto serra, ci impongono, con particolare riferimento alla siccità.  La Sicilia si trova al centro di un disastro ambientale sempre annunciato, ma mai ascoltato. Perché la colpa è di questo, di quello e di quell’altro, ma mai si affronta il problema “di petto” e con il giusto approccio: trovare soluzioni ai problemi. 

Con il presidente del WWF Sicilia Area Mediterranea, Giuseppe Mazzotta, accompagnato da Tonino Lo Brutto, referente provinciale della Rete Civica della Salute, già in forza al Dipartimento Acque e Rifiuti della Regione, gli studenti della seconda classe di scuola secondaria di I grado del plesso “Dante Alighieri” dell’Istituto Comprensivo “Giovanni XXIII” di Cammarata, si è discusso di ciò e gli studenti hanno posto domande precise e mirate alle quali si è cercato di dare risposte rivolte a prospettive risolutive, ma non consolatorie. 

Ad introdurre l’incontro è stato il prof. Antonio Gaziano, che, portando i saluti della dirigente scolastica Dr.ssa Giusy Gugliotta, ha illustrato con cui sono stati fatti i lavori preparatori della riunione, dove i ragazzi si sono cimentati con dati statistici concreti e inequivocabili, che si sono esplicitati in una mezza dozzina di tabelloni pieni zeppi di grafici ed immagini. L’acqua non c’è. Non piove bene da mesi. È siccità. Come porre rimedio. 

Anche l’assessore Maria Concetta Mangiapane, che ha portato i saluti del sindaco Giuseppe Mangiapane, è stata estremamente chiara: senza la consapevolezza del futuro non c’è sbocco per le nuove generazioni nella sfida contro i cambiamenti climatici.

Il problema è chiaro a tutti e in tutto il mondo, come è stato più volte chiarito dagli ospiti WWF, soltanto attraverso uno sforzo planetario, che accompagni l’umanità ad una transizione ecologica drastica, ce ne potremo uscire, per il resto è piangersi addosso. Il futuro del pianeta è in mano ai Governi del mondo, a cui queste giovani coscienze si dovranno rivolgere per far cambiare prospettiva ed obiettivi.  Non bisogna fare i catastrofisti, ma la catastrofe, lenta e persistente, è già in atto, ormai percettibilmente.

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