Corruzione in maxi appalto al Policlinico: arrestato prof. Morgia, 6 misure cautelari (vd)
La Guardia di Finanza del Comando provinciale di Catania ha eseguito sei misure cautelari nell’ambito di una maxi inchiesta su appalti nella sanità pubblica. Due indagati sono agli arresti domiciliari mentre gli altri quattro sono stati raggiunti da provvedimenti interdittivi (sospensione dell’esercizio del pubblico servizio di medico ospedaliero e dell’attività di agenti di commercio per […]
La
Guardia di Finanza del Comando provinciale di Catania ha eseguito sei misure
cautelari nell’ambito di una maxi inchiesta su appalti nella sanità pubblica.
Due indagati sono agli arresti domiciliari mentre gli altri quattro sono stati
raggiunti da provvedimenti interdittivi (sospensione dell’esercizio del
pubblico servizio di medico ospedaliero e dell’attività di agenti di commercio
per 12 mesi). Tutti rispondono di turbata libertà degli incanti, corruzione per
atti contrari ai doveri d’ufficio, istigazione alla corruzione, concussione e
riciclaggio. .
Con un ulteriore e contestuale provvedimento, il Gip ha fissato: un’udienza in data 4 marzo p.v. per discutere dell’applicazione della misura cautelare del divieto di contrarre con la P.A. a carico di una delle società commerciali coinvolte in quanto beneficiaria della corruzione perpetrata da un suo rappresentante; l’interrogatorio in data 2 marzo p.v. nei confronti di ulteriori tre persone (dirigenti medici), all’esito del quale il Gip si è riservato di applicare la misura interdittiva della sospensione dell’esercizio di pubblico servizio a carico degli stessi.
L’investigazione,
condotta dal Nucleo di polizia economico – finanziaria di Catania (Gruppo tutela
finanza pubblica) e coordinata dalla Procura distrettuale etnea,
convenzionalmente nota come “Calepino” (file/manoscritto sul quale erano
annotate le spese personali del medico corrotto finanziate dalle aziende
private coinvolte), ha disvelato l’esistenza di un rodato circuito corruttivo
nell’espletamento di una gara di primaria rilevanza nel settore della sanità
pubblica, alimentato da dirigenti medici e rappresentanti/agenti commerciali di
note società farmaceutiche.
Principale
oggetto dell’indagine è stata la gara del 17 luglio 2018 bandita dal
Policlinico universitario Vittorio Emanuele di Catania avente quale oggetto
“l’approvvigionamento triennale, con opzione di rinnovo semestrale, di
dispositivi medici per urologia occorrenti alle aziende sanitarie, ospedaliere
e universitarie del Bacino della Sicilia Orientale, suddivisa in 209 lotti per
complessivi € 55.430.178,00”. La citata azienda ospedaliera etnea era stata
individuata quale capofila per l’espletamento di una procedura per assicurare
l’acquisto di dispositivi da assegnare alle unità operative urologiche presenti
in diversi nosocomi di Messina, Siracusa, Ragusa, Enna e Catania.
Il
tempestivo approfondimento di esposti formulati da rappresentanti commerciali
di società che si ritenevano ingiustamente escluse dalla procedura ad evidenza
pubblica, unitamente all’esecuzione di intercettazioni telefoniche, ambientali,
accertamenti bancari e analisi di documenti pubblici acquisiti da banche dati,
hanno portato alla luce un meccanismo corruttivo allarmante per la
sistematicità e la diffusione delle condotte illecite tracciate; azioni
quest’ultime, animate dal perseguimento esclusivo di utilità personali in
totale dispregio degli essenziali e rilevanti interessi pubblici in gioco.
Artefici
principali della gara pubblica falsata, nonché destinatari della misura degli
arresti domiciliari, sono:
il prof.
Giuseppe Morgia, 60 anni, direttore dell’Unità operativa complessa di urologia dell’Azienda
ospedaliera universitaria “Policlinico – Vittorio Emanuele” di Catania; Massimiliano
Tirri, 51 anni, agente e responsabile commerciale della “C.Bua Srl”, esercente
l’attività di commercio all’ingrosso di prodotti medicali ed ortopedici, con
sede legale a Bagheria (PA), rivenditore esclusivo in Sicilia, tra gli altri,
dei prodotti della “Karl Storz Endoscopia Italia Srl.” e della “Erbe Italia
srl”.
Inoltre,
le seguenti persone sono destinatarie della sospensione dell’esercizio del
pubblico servizio di medico ospedaliero e dell’attività di agenti di commercio
per 12 mesi: Tommaso Massimo Castelli, 40 anni, dirigente medico dell’equipe
del prof. Morgia; Antonino Di Marco, 57 anni, rappresentante di prodotti
sanitari operante nella provincia di Catania anche su commessa della “C. Bua
srl”; Maurizio Francesco La Gattolla, 58 anni, agente di prodotti sanitari e
medicali, addetto alla vendita di prodotti della “Boston Scientific Spa” (avente
sede a Milano ed esercente il commercio all’ingrosso di articoli medicali); Domenico
Tramontana, 56 anni, agente di prodotti farmaceutici e di erboristeria,
district manager della “Omega Pharma Ssrl”, avente sede legale a Cantù (Co),
esercente l’attività di commercio all’ingrosso di articoli medicali.
Le
meticolose e celeri investigazioni condotte dalla Guardia di finanza di
Catania, avviate nel settembre dell’anno scorso, hanno evidenziato che il prof.
Morgia, pur non avendo alcun incarico formale, gestiva di fatto la gara in
questione, determinando le decisioni della commissione tecnica chiamata a
formulare il suo parere su capitolati già preventivamente confezionati “su
misura” affinché l’assegnazione dei lotti più significativi avvenisse a favore
delle società commerciali disposte ad assecondare le richieste di utilità
avanzate dallo stesso Morgia. L’appalto, dunque, già nella delicata fase
iniziale della predisposizione del disciplinare di gara e del capitolato
tecnico veniva viziato dal prof. Morgia, il quale ricevuti, da un lato, i
fabbisogni delle altre Aziende sanitarie, ospedaliere ed universitarie del
bacino della Sicilia orientale e, dall’altro, le caratteristiche tecniche dei
prodotti forniti dalle imprese private da avvantaggiare, si occupava
personalmente della redazione dei documenti di gara e della composizione dei
lotti, influendo in maniera decisiva nella scelta dei dispositivi medici da
acquistare così impedendo che l’appalto potesse, nei fatti, svolgersi
liberamente e vanificando, già a monte, ogni possibile concorrenza tra le
imprese aspiranti.
L’opera
illecita di Morgia si concretizzava nel creare per i lotti d’interesse dei veri
e propri “filtri all’entrata” consistenti nell’inserire accanto a un prodotto
principale da acquistare la fornitura anche di materiali non strettamente collegati
al macchinario principale e commercializzati in Sicilia dalla sola azienda
palermitana “C. Bua srl”. In più frangenti, Morgia si vantava con i suoi
interlocutori (sia colleghi medici anche partecipanti alla commissione di gara
che agenti delle società che commercializzano i prodotti da appaltare) di poter
controllare la gara senza che fosse stata necessaria una sua nomina tra coloro
che sarebbero stati chiamati ad apprezzare la conformità tecnica dei
dispositivi da appaltare. Il direttore dell’Unità operativa di urologia del
Policlinico “Vittorio Emanuele” di Catania poteva altresì avvalersi della
presenza in commissione di un dirigente medico della sua stessa equipe, Tommaso
Massimo Castelli, 40 anni, raggiunto dalla misura interdittiva della sospensione.
Da un
preliminare esame documentale, gli specialisti della Sezione tutela spesa
pubblica del Nucleo Pef di Catania hanno appurato che in 9 lotti di gara (del
valore complessivo di circa 8 milioni di euro) la “C.Bua srl” aveva presentato
un’offerta senza concorrenti; la stessa società, in ulteriori 14 lotti (per un
importo complessivo inferiore ai 3 milioni di euro), formulava un’offerta in
concorrenza con altre aziende.
Nella
fase successiva al bando di gara, durante la predisposizione del capitolato
tecnico, Morgia “mercanteggiava” spavaldamente la sua funzione asservendo la
sua discrezionalità scientifica a favore delle società private disponibili ad
erogare al medico contributi e finanziamenti a qualsiasi tipologia di eventi,
professionali e non.
Nel
dettaglio, il prof. Morgia non esitava a rivelare al Tirri e ad Antonino Di
Marco, 576 anni, rappresentante di prodotti sanitari operante nella provincia
di Catania anche su commessa della “C. Bua srl”, notizie circa le rimostranze
avanzate dalle aziende concorrenti al fine di concordare con i predetti gli
“aggiustamenti” del capitolato tecnico e la composizione dei lotti di gara
utili anche a “sterilizzare” eventuali ricorsi amministrativi delle società
soccombenti. Tirri e Di Marco ricorrevano a stratagemmi anche eclatanti pur di
non perdere i lotti d’interesse: a fronte dell’osservazione che in gara erano
stati inseriti anche strumentari medici forniti dalla “C. Bua srl” (ossia
prodotti utilizzabili più volte) nonostante il bando prevedesse solo
dispositivi monouso, concordavano di alterare il codice di classificazione del
prodotto cosicché lo stesso richiamasse fittiziamente solo i beni che potevano
entrare in gara. I due agenti della “C. Bua srl” non esitavano a colludere con
il prof. Morgia con il quale concordavano il pagamento dell’iscrizione per un
convegno medico che si sarebbe tenuto a Barcellona (Spagna) nonché dei relativi
voli e soggiorno in hotel di lusso a favore anche di un collaboratore di Morgia.
Altra
impresa avvantaggiata dall’opera criminale di MORGIA è la “Boston Scientific Spa”
che ha partecipato alla gara di Bacino con una propria offerta in 25 lotti,
attraverso l’intermediazione di Maurizio Francesco La Gattolla, agente di
materiale sanitario e medicale, addetto alla vendita di prodotti della Boston.
In
spregio a qualsiasi codice etico oltreché normativo, Morgia e La Gattolla tenevano
frequenti incontri presso l’azienda ospedaliera dove, a fronte della
manifestata disponibilità di Morgia al “confezionamento” dei lotti, La Gattolla
s’impegnava a sostenere finanziariamente la partecipazione del dirigente medico
al più importante convegno mondiale di urologia che si sarebbe tenuto a Boston (Usa)
nel corrente anno. In più, i due pianificavano, secondo modalità di gara da
stabilire successivamente, l’acquisizione da parte del Policlinico etneo
Vittorio Emanuele, ove Morgia prestava il suo servizio, di alcuni strumentari
della “Boston Scientific” a fronte dei quali La Gattolla assicurava al professore
la fornitura gratuita di un videocistoscopio portatile (tubo flessibile per
endoscopia).
Ulteriore
grave episodio corruttivo ricostruito dagli specialisti del Nucleo di polizia
economico finanziaria è quello che vede quale controparte di Morgia, Domenico Tramontana,
district manager della “Omega Pharma srl avente sede legale a Cantù (Co). La
società è iscritta nel registro degli indagati (per responsabilità
amministrativa degli enti) unitamente alla “C. Bua srl” in quanto beneficiarie
degli accordi corruttivi stretti da loro dipendenti. Nello specifico, a fronte
dell’incremento da parte del Morgia della prescrizione ai propri pazienti di 4
integratori prodotti dalla “Omega Pharma srl”, Tramontana effettuava bonifici
per 10 mila euro, promettendo ulteriori 12 mila euro, a favore di un’agenzia di
viaggi di Catania la quale metteva a disposizione di Morgia i fondi in
questione per l’effettuazione di viaggi del medico e dei suoi familiari.
L’intermediazione
dell’agenzia di viaggi – i cui amministratori sono indagati per riciclaggio –
risultava fondamentale per dare una parvenza di legittimità alla corresponsione
di somme formalmente destinate a viaggi per corsi di formazione professionale.
In realtà, attraverso una contabilità parallela a quella ufficiale, gli
amministratori dell’agenzia di viaggi tenevano memoria degli accrediti giunti a
favore di Morgia, il quale poi poteva utilizzarli secondo le proprie private
necessità. A chiudere il cerchio corruttivo vi era la puntuale emissione di
fatture da parte dell’agenzia di viaggi a favore della “Omega Pharma srl” che
poteva così portare anche in bilancio, tra i costi, il “prezzo” della
corruzione.
Nel
corso delle indagini, i Finanzieri del Nucleo hanno avuto modo di accertare
ulteriori episodi di tentata corruzione non collegati alla monitorata gara di
Bacino, ma emblematici della personalità del prof. Morgia; quest’ultimo,
infatti, innanzi alla proposta operata da informatori scientifici (in corso di
identificazione) di facilitare la diffusione di prodotti farmaceutici, chiedeva
agli stessi la disponibilità all’erogazione di utilità secondo il rodato schema
corruttivo illustrato in precedenza.
E’ stato
altresì rilevato una concussione nei confronti di una società affidataria della
fornitura al Policlinico Vittorio Emanuele di Catania di materiale di consumo
per l’apparecchiatura “Robot Da Vinci” (trattasi di strumento che “amplifica”
le mani del chirurgo in urologia favorendo interventi di precisione). In particolare,
innanzi al rifiuto dei responsabili dell’azienda di finanziare con la somma di
1.200 euro una cena a scopo benefico sostenuta da una Onlus, “Europa Uomo
Italia”, della quale Morgia presiede il comitato scientifico, quest’ultimo si
attivava prontamente per bloccare gli ordini dei materiale di consumo del
citato “Robot” così da determinare, a danno della società commerciale concussa,
un’immediata riduzione degli introiti.
L’attività
investigativa descritta, dunque, ha fatto luce su una delle più consistenti
gare d’appalto bandite in ambito sanitario a livello nazionale interrompendo un
rodato percorso corruttivo che escludeva dalla competizione pubblica società in
grado di offrire prodotti con le medesime caratteristiche tecniche a prezzi
anche inferiori, con conseguente danno economico per la spesa sanitaria
regionale, atteso che l’acquisto dei materiali appaltati sarebbe stato
finanziato con i fondi di bilancio delle aziende sanitarie, ospedaliere e
universitarie che compongono il bacino della Sicilia orientale.
Il prof.
Morgia in passato ha ricoperto gli incarichi di direttore della clinica
Urologica delle università di Sassari, dal 1 novembre 2001 al 30 novembre 2006,
e di Messina, dal 1 dicembre 2006 al 31 ottobre 2009.
Dal 1
novembre del 2009 è direttore della clinica Urologica dell’università di
Catania, al Policlinico. Ha al suo attivo oltre 300 pubblicazioni su riviste
nazionali, atti congressuali e su riviste presenti su Medline o dotate di
impact factor. Ha scritto 16 capitoli nell’ambito di testi urologici e due
monografie. Il prof. Morgia è stato presidente della Società Siculo-Calabra di
Urologia ed è membro della Società italiana di urologia, di andrologia e di urologia
oncologica, della Società europea di urologia e della Società americana di
urologia. Tra i riconoscimenti scientifici ottenuti il Premio Salvia 1996 e
1998 e il Premio Siuro sezione Oncologia nel 2001.
L’assessore
regionale per la Salute, Ruggero Razza sul caso afferma: “L’emergenza corruzione è sempre stata e continua ad essere al primo
posto nell’agenda del nostro governo. Da sei mesi tutte le Aziende sanitarie
siciliane sono impegnate assieme ad Agenas per l’attuazione del protocollo
nazionale sulla corruzione in sanità voluto dall’Anac. Il controllo dei flussi
di denaro non può che essere la prima fonte di attenzione e per questo puntiamo
sulle nostre Aziende che tante volte sono già state invitate a denunciare
comportamenti sospetti all’Autorita Giudiziaria. La Regione sraà parte civile
in ogni procedimento. La nostra scelta, tra le poche regioni in Italia, di
affidare all’Agenzia nazionale l’attuazione del protocollo sulla corruzione e
di richiedere modelli di organizzazione più netti, si rivela azzeccata e
indispensabile. Vorrei dirlo con chiarezza: i fatti di stamattina, dei quali
sapremo di più nelle prossime giornate, non sono i primi e, temo, non saranno
gli ultimi. Per tale ragione abbiamo il dovere di vigilare, vigilare, vigilare.
E fare capire a chi vuole utilizzare illegittimamente le risorse del fondo
sanitario che non ci sono aree di impunità”.