L’Accademia di belle arti e la ricerca dell’identità agrigentina
Che l’Accademia di belle arti di Agrigento sia diventata un vero e proprio polo culturale aperto alla città, se ne è avuta conferma anche l’altra sera nel corso di un incontro molto partecipato sul tema ”Valori culturali e identità collettiva nel sistema urbano di Agrigento”. Relatore Beniamino Biondi che dall’evento “soglia” della frana del 1966, […]
Che l’Accademia di belle arti di Agrigento sia diventata un vero e proprio polo culturale aperto alla città, se ne è avuta conferma anche l’altra sera nel corso di un incontro molto partecipato sul tema ”Valori culturali e identità collettiva nel sistema urbano di Agrigento”.
Relatore Beniamino Biondi che dall’evento “soglia” della frana del 1966, ha svolto un’analisi della storia della città attraverso la teoria dei sistemi urbani che si pone a pretesto di un resoconto più ampio e ancora più complesso dei processi di polverizzazione culturale di Agrigento. Di contro, Biondi, è stato assertore dell’assoluta necessità di ricostituire un’identità di conoscenze che rischiano di perdersi.
“Non si tratta– ha precisato Biondi –di porre una gerarchia di valori ma di raccogliere una serie di elementi di storia civile che attraverso il diagramma delle modificazioni urbane dia conto dei limiti e delle ambizioni di un’intera città”.
Come si vede enunciazioni che toccano nel profondo una città mortificata e minacciata nella sua identità turistica da un rigassificatore empedoclino deciso dall’attuale sindaco e da un arco costituzionale che ancora oggi si perpetua perfino nella new-entry renziano-grillina e populista dei nostri rappresentanti regionali e nazionali.
Biondi suggerisce invece di esplorare l’ambito politico della municipalità attraverso un impegno culturale collettivo, vero e proprio tema di sostanza per il presente stesso di Agrigento.
Se Agrigento vuole ripartire da se stessa, allora non può che ripartire dalla cultura, recuperando la continuità di un impegno e proseguendo un percorso intrapreso nella direzione giusta. E sotto questo aspetto l’impegno preso dal direttore dell’Accademia di belle arti, Alfredo Prado, sta a significare “la direzione giusta”.