Favara, 41enne arrestato per due rapine a mano armata
Un arresto per rapina a mano armata a Favara
I carabinieri della Compagnia di Agrigento, insieme ai colleghi della Tenenza di Favara, hanno arrestato un 41enne – Antonio Palumbo – ritenuto il responsabile delle due rapine a mano armata messe a segno l’8 maggio e il 10 giugno del 2020 al supermercato R-7 Sisa di Via Cicchillo nella città dell’Agnello Pasquale.
L’indagato, dopo le formalità di rito, è stato posto ai domiciliari con applicazione del braccialetto elettronico. La Procura, invece, ne chiedeva la custodia cautelare in carcere. Il modus operandi con cui il rapinatore agiva era consolidato: lasciava l’auto parcheggiata a distanza dell’obiettivo e si recava al supermercato, armato di pistola, a bordo di una bicicletta.
“Nella rapina di giugno il bottino è stato quantificato in circa 250,00 euro. In una circostanza l’indagato, subito dopo il colpo si è recato presso un pusher di Favara per acquistare della sostanza stupefacente, soggetto quest’ultimo monitorato in un altro procedimento penale mediante un sistema di videoriprese, per cui è stato perfettamente riconosciuto dai militari di Favara che hanno avuto modo anche di prendere il numero di targa dell’autovettura a lui in uso e rilevatasi la stessa utilizzata per la fuga dopo le rapine, come riscontrato dall’analisi dei sistemi di video sorveglianza individuati nel tragitto”, spiega in conferenza stampa il Tenente Fabio Armetta, comandante della Tenenza Carabinieri di Favara.
Nel corso dei relativi sopralluoghi, effettuati sulle scene del reato nell’immediatezza dei fatti, i Carabinieri hanno rinvenuto poco distante dall’obiettivo rapinato, gli indumenti utilizzati dal rapinatore, che sono stati inviati al RIS di Messina per l’estrapolazione dei profili genetici di DNA presenti sui tessuti. Accertamento questo risultato decisivo in quanto, confrontati con quelli del sospettato, hanno evidenziato una perfetta corrispondenza. Ulteriori riscontri probatori sono scaturiti dalle perquisizioni domiciliari eseguite nel corso dell’indagine presso l’abitazione dell’indagato che hanno consentito di sequestrare 3 pistole a salve prive del tappo rosso e perfettamente compatibili con l’arma utilizzata durante le rapine e 4 silenziatori per pistola. Oltre alle armi è stato rinvenuto il relativo munizionamento, costituito da 50 cartucce di diverso calibro. Il tutto illegalmente detenuto.
Il giudice Provenzano nell’ordinanza sottolinea che “le indagini messe in campo dai militari dell’Arma abbiano fatto da deterrente a che l’indagato si astenesse nell’immediato dal commettere altri reati della stessa specie, cui lo stesso – aggiunge il Gip – rimane proclive”.