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Pnrr, Ida Carmina: “Con il definanziamento la provincia di Agrigento rischia baratro”

L’On. Ida Carmina del M5S interviene ancora una volta dopo i dati che sono usciti sul Pnrr

Pubblicato 2 anni fa

“La provincia di Agrigento è trattata peggio di tutte le altre con quasi il 60% dei progetti definanziati. A cosa si deve questa scelta del Governo Meloni? L’obiettivo del PNRR è Sud, Giovani e Donne. C’è un disegno politico mirato del Governo per massacrare ed impoverire ancor più e, magari, cancellare, questo lembo di Italia?”

L’On. Ida Carmina del M5S interviene ancora una volta dopo i dati che sono usciti sul Pnrr e le risorse che rischiano di bruciarsi perchè a pagarne le conseguenze per l’ennesima volta e’ il popolo siciliano sempre più abbandonato da un Governo approssimativo e già “vecchio” e “stanco” dopo appena 10 mesi di gestione del potere. “La Sicilia perde un miliardo e mezzo di risorse dal Piano di ripresa e di resilienza, e loro perdono tempo a spartirsi le poltrone?  Il tema degli ultimi giorni è chi sarà il prossimo commissario europeo al posto di Gentiloni, in una sorta di disfida tra il Ministro del Pnrr Fitto, con una gestione assai discutibile ed in danno alla Sicilia, ed il Ministro della Difesa Crosetto, sempre più legato alle industrie belliche. Questo è il problema quando 8 giovani su 10 vanno via dalla nostra terra? Il Governo Meloni colpisce lo sviluppo di una intera isola, l’infrastrutturazione sociale, la sanità. Con il taglio della famosa misura 6, sulla sanità, checchè se ne dica dai piani alti, dell’house organ del governo regionale, ci sono a fortissimo rischio 75 strutture, (tra case di comunità, ospedali di comunità e cot (centrali operative territoriali), sulle 234 previste dal cronoprogramma. In questi due anni hanno venduto solo chiacchere e fumo e altri medici abbandonano (altri 6 dopo il Primario del Pronto Soccorso) la Sanità Pubblica che stanno distruggendo. Altro che potenziare e implementare la rete ospedaliera e i servizi di prossimità e assistenza sul territorio: si vuole lasciare al sottosviluppo la Sicilia e la Provincia di Agrigento. Qui manca tutto e le risorse ottenute dal Presidente Conte si stanno disperdendo per incapacità lapalissiane del Governo Meloni e della cabina di regia che si sta dimostrando di una lentocrazia disarmante. Aver definanziato il 36% dei fondi per la Sicilia e il 57% dei fondi del Pnrr per la provincia di Agrigento, attualmente priva di tutto è il colpo di grazia finale di una commedia all’italiana che vede come protagonisti principali una destra non solo sovranista ma adesso anche destruens, senza una mission chiara e , quel che è peggio , che rischia di compromettere l’ultima occasione di sviluppo per un Sud sempre più a rischio desertificazione sociale e senza alcuna occasione di ripresa e di resilienza. Sono sbigottita, sono indignata e tra risorse che sfumano, ritardi su tutto, si continua a tagliare ai fragili e al welfare. Tagliare in Sicilia a 39 mila famiglie il Reddito di cittadinanza in una notte con un semplice sms, in maniera brutale è la più grossa vittoria della Meloni? Io, penso che con l’accetta e le forbici si debbano tagliare gli sprechi alle lobby e grand-commis di stato, non le misure al reddito di sostegno per i meno abbienti. E solo adesso si sono decisi ad ammettere che avevamo ragione e che i super extraprofitti delle banche, enormemente arricchitesi in un anno, andassero tassati per sostenere le persone in difficoltà per lo straordinario aumento delle rate dei mutui. E mentre si taglia il sostegno alla povera gente il Governo Meloni continua ad aumentare i plafond nei cda e degli esperti e professionisti della rediviva Società dello stretto di Messina, sfondando con protervia pure il tetto dei 240 mila euro per i loro compensi. Con la Meloni i forti aumentano i loro privilegi e i deboli sono messi all’angolo. Questo è il vero volto della destra reazionaria e rigida che porta l’inflazione alle stelle e il popolo lo vuole ghettizzare nelle stalle.”

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