Case Montana nella Valle dei Templi di Agrigento, il Fai a sostegno del restauro e manutenzione
I restauri saranno condotti secondo l’approccio oramai consolidato del FAI
Ogni anno i volontari che danno vita alle Delegazioni e ai Gruppi FAI organizzano centinaia di eventi in ogni regione d’Italia per diffondere i valori della Fondazione accompagnando le persone alla scoperta e alla conoscenza dei propri territori, con l’entusiasmo di chi lo fa per autentica passione verso il nostro straordinario Paese.
Questa missione di sensibilizzazione costituisce anche un vitale e concreto sostegno al quotidiano lavoro di restauro, conservazione e manutenzione che il FAI garantisce ai luoghi unici di cui si prende cura. I fondi raccolti dalle Delegazioni durante le attività organizzate sul territorio vengono infatti assegnati a progetti prioritari legati ai nostri Beni: nel 2023 i contributi raccolti dalle Delegazioni FAI verranno destinati agli interventi di restauro e riqualificazione delle Case Montana nella Valle dei Templi di Agrigento.
LE CASE MONTANA
Sul bordo di uno dei costoni di roccia che delimitano la conca naturale in cui prospera il Giardino della Kolymbethra proprio di fronte al tempio dei Dioscuri, si ergono i ruderi di due semplici edifici rustici costruiti in pietra di tufo con i tetti in coppi. Sono le Case Montana, già costruite alla metà del Settecento e abitate fino alla metà del Novecento dai contadini che lavoravano i terreni agricoli circostanti, compreso il Giardino della Kolymbethra. Il FAI le ha acquisite con l’intenzione di recuperarle e riportarle a nuova vita, destinandole all’accoglienza dei visitatori del Giardino e a un’inedita funzione di valorizzazione.
Qui avevano sede la residenza e le attività di generazioni di braccianti in rapporto di mezzadria con il proprietario terriero. Il centro operativo della produzione agricola comprendeva l’agrumeto, il mandorleto, gli ulivi, le vigne e altre coltivazioni, nonché l’allevamento degli animali da cortile utile al sostentamento e per lavorare la terra.
Dopo l’acquisto delle Case nel 2018, è subito apparso indispensabile intervenire con urgenza sugli edifici per non perderne irrimediabilmente la preziosa testimonianza che costituiscono.
Dopo aver sgomberato l’area dai detriti, si è proceduto a mettere in sicurezza sia gli esterni sia gli interni delle costruzioni per evitarne il crollo, con la costruzione di palizzate e puntellamenti in legno provvisori, realizzati con la massima cautela, senza modificare l’aspetto o la consistenza degli edifici stessi e facilmente removibili e riutilizzabili in cantiere.
Di recente è stata portata a termine una campagna diagnostica che ci aiuterà a meglio precisare l’intervento che dovrà essere eseguito sulle Case. Sotto la sorveglianza e insieme ai professionisti del Parco della Valle dei Templi e della Soprintendenza, sono stati esplorati gli ipogei (gli antichi canali sotterranei di raccolta dell’acqua) condotti sondaggi archeologici e particolari indagini geognostiche (prove elettromagnetiche, sismiche, perforazioni del terreno).
Tutte attività di studio e analisi fondamentali, che ci hanno permesso di approfondire la conoscenza della consistenza del terreno e di verificare la necessità di interventi di consolidamento strutturale agli edifici. Sono partiti anche i primi interventi di consolidamento del costone calcarenitico su cui si ergono le Case.Una sfida particolarmente complessa, poiché i materiali e le strutture costitutive degli edifici sono gravemente compromessi dall’incuria dei decenni di abbandono, e dovranno essere conservati con rispetto, ma riportando altresì la piena solidità e funzionalità, e naturalmente sempre all’insegna della sostenibilità.