Mafia

Operazione antimafia tra Villaseta e Porto Empedocle: chi sono i fermati (I NOMI)

Scoperti numerosi episodi di danneggiamenti, estorsioni ed intimidazioni alcuni compiuti appena il mese scorso come ad esempio i colpi di mitraglietta sparati contro la vetrina di un panificio di Porto Empedocle

Pubblicato 3 giorni fa



Le persone fermate stanotte dai carabinieri nell’ambito dell’operazione antimafia e antidroga di stanotte sono: James Burgio, 33 anni, di Porto Empedocle; Pietro Capraro, 40 anni, di Agrigento; Antoinino Crapa, 54 anni, di Favara; Stefano Fragapane, 33 anni, di Agrigento; Vincenzo Iacono, 48 anni, di Agrigento; Gaetano Licata, 42 anni, di Agrigento; Salvatore Lombardo, 37 anni, di Agrigento; Agostino Marrali, 29 anni, di Porto Empedocle; Salvatore Prestia, 45 anni, di Porto Empedocle (cognato diel boss Fabrizio Messina); Simone Sciortino, 23 anni, di Agrigento; Calogero Segretario, 30 anni, di Agrigento; Cristian Terrana, 32 anni, di Agrigento; Alessandro Calogero Trupia, 36 anni, di Agrigento.

Molti hanno ricevuto in carcere il provvedimento di cattura. L’inchiesta odierna sulla mafia di Villaseta e Porto Empedocle è l’ideale prosecuzione delle due operazioni eseguite nel dicembre e gennaio scorsi e contempla tra le sue pagine numerosi episodi di danneggiamenti, estorsioni ed intimidazioni alcuni compiuti appena il mese scorso come ad esempio i colpi di mitraglietta sparati contro la vetrina di un panificio di Porto Empedocle.

LE ACCUSE

Ad undici dei quattordici fermati viene contestato il reato di associazione a delinquere finalizzato al traffico di sostanze stupefacenti. Per i magistrati della Direzione distrettuale antimafia ci sarebbe stato un gruppo criminale sull’asse Porto Empedocle-Villaseta ben organizzato e strutturato, con una cassa comune, in grado di smistare cocaina e hashish e deliberare ritorsioni e intimidazioni nei confronti di coloro i quali non riuscivano a saldare i debiti maturati. Al vertice dell’associazione ci sarebbero stati gli empedoclini James Burgio e Salvatore Prestia e i villasetani Pietro Capraro e Gaetano Licata. A tutti viene contestata l’aggravante di promotori e capi. A fare parte dell’associazione, in qualità di partecipi, ci sarebbero poi stati anche Cristian Terrana, Antonio Crapa, Salvatore Lombardo, Alessandro Trupia, Stefano Fragapane e Simone Sciortino. A tutti viene contestata l’aggravante mafiosa e, in particolare, “garantendo il mantenimento del prestigio criminale dello storico capo della famiglia di Villaseta Antonio Massimino, attualmente sottoposto al 41bis”.

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