Assessore comunale citato da un indagato per mafia, La Vardera ad Agrigento: “Chiesta audizione in Antimafia”
Il parlamentare di Controcorrente ha già presentato una interrogazione sul caso Vullo e invita la politica che amministra la città a fornire chirimenti
Blitz del deputato regionale di Controcorrente Ismaele La Vardera questa mattina al Comune di Agrigento dopo il clamore mediatico sollevato dalla pubblicazione da parte del quotidiano on linea Agrigentonotizie.it di uno stralcio di informativa dalla quale emerge l’eccessiva “confidenza” di un indagato per associazione a delinquere di stampo mafioso, Guido Vasile, con un assessore comunale la cui identità è divenuta dopo poco tempo pubblica attraverso il giornale Reportsicilia, cioè l’oggi titolare del settore Servizi sociali, Marco Vullo.
Il parlamentare, dopo il punto con la stampa, si è lanciato in una “viralissima” diretta social in cui ha esposto le proprie idee sulla vicenda e chiesto ad un addetto alla portineria se era possibile incontrare il sindaco o un componente dell’amministrazione, salvo sentirsi dire che al Comune non c’era nessuno.
La Vardera sta agendo sotto un duplice profilo: da una parte ha presentato una interrogazione alla Regione chiedendo se si intenda chiedere “formalmente al prefetto di Agrigento l’attivazione di un accesso ispettivo presso il Comune, al fine di verificare eventuali condizionamenti, interferenze o anomalie amministrative” e se “sia stato attivato un confronto istituzionale con il prefetto di Agrigento per valutare l’invio di una commissione di Accesso, anche alla luce del silenzio dell’amministrazione comunale e delle oggettive criticità riferite”, dall’altro La Vardera ha annunciato di aver chiesto al presidente della commissione parlamentare antimafia Antonello Cracolici di audire Vullo e il sindaco di Agrigento Franco Micciché.
Il tema al momento tiene ovviamente banco per quanto riguarda la politica di opposizione: a chiedere le dimissioni di Vullo è il Partito Democratico di Agrigento, il quale contesta al primo cittadino anche di non aver preso posizione o fornito spiegazioni. “Il silenzio, naturalmente non fa che alimentare le ombre e i sospetti” dice il segretario Nino Cuffaro, che esprime la sua “profonda preoccupazione per il rischio di infiltrazioni mafiose al comune di Agrigento”.




