Consorzio universitario senza guida da mesi: la radiografia di un sogno infranto
A settembre si era dimesso il presidente del Cda Perino, solo a fine dicembre si provvederà a ratificare Mangiacavallo
“Si aprì la portiera dell’auto. Non scese nessuno. Era Antonio Cariglia”. Così, con feroce ironia, Fortebraccio, pseudonimo di Mauro Melloni, storico e compianto corsivista dell’Unità, criticava la sostanziale inconsistenza dell’allora leader dello Psdi.
Oggi, per i vertici dell’Ecua consorzio universitario Empedocle si potrebbe dire: si sono dimessi da mesi, ma nessuno se ne era accorto.
La notizia appare agli occhi del cronista quasi per caso. Il prossimo 22 dicembre infatti l’assemblea dei soci dell’università agrigentina sarà convocata per ratificare l’individuazione di Nenè Mangiacavallo come componente del Cda in qualità di presidente fatta dalla giunta regionale. Nell’atto di convocazione emerge infatti che ciò non avviene per un avvicendamento ordinario – per quanto sarebbe stato anticipato rispetto a quanto avviene di solito – ma in seguito alle dimissioni dell’ex presidente Giovanni Perino.
Basta un giro di chiamate per scoprire che il funzionario regionale aveva abbandonato il proprio posto a settembre scorso, seguito poco dopo dal vicepresidente Giovanni Ruvolo. Da allora il Cda si era sciolto e, appunto, nessuna delle istituzioni coinvolte aveva ritenuto di intervenire per ricostituire in tempi rapidi la governance né alcuno tra le varie realtà territoriali (sindacati, stampa, consiglio comunale) si era accorto che dietro la scrivania del Consorzio non vi fosse più nessuno.
Per quanto riguarda i componenti del Cda, oltre Mangiacavallo, al momento l’unica componente già individuata è la consigliera Giovanna Lo Nigro, individuata dall’Unipa. Manca ancora la decisione del Comune di Agrigento che dovrà individuare il vicepresidente.
Sembrano lontani i tempi in cui Agrigento scendeva in campo, con la Chiesa alla sua testa, per difendere il diritto allo studio e la sopravvivenza della propria università.





