Agrigento

Acqua al porticciolo di San Leone, è polemica: Legambiente e Consulta chiedono chiarimenti

"Chiediamo che il servizio venga gestito con serietà, evitando ogni rischio di arbitrio, favoritismo, clientelismo, abuso di potere", si legge nella nota

Pubblicato 1 anno fa

La crisi idrica e le difficoltà nella gestione del servizio sostitutivo tramite autobotte stanno mettendo sempre più a dura prova gli agrigentini. Gente che, in alcuni casi, attende con speranza l’arrivo dell’acqua da diverse settimane. E adesso sia la Consulta che Legambiente chiedono chiarimenti ad Aica sulle modalità di distribuzione, sulle priorità e tempistiche rispetto alle utenze “deboli”. Il tutto anche alla luce di un episodio, portato a galla dagli ambientalisti, avvenuto nella mattinata di domenica quando l’autobotte di Aica avrebbe rifornito un pontile galleggiante al porticciolo di San Leone.

“Esortiamo a correggere, con estrema urgenza, le modalità attuative del servizio sostitutivo tramite autobotte attualmente in capo al Gestore AICA in quanto non conforme alle prescrizioni dell’Ordinanza della Protezione Civile”scrive la Consulta delle associazioni di AicaE’ inaccettabile l’impossibilità ad accedere liberamente all’acqua, diritto umano fondamentale che sembra essere non più garantito. Gli effetti della scarsità d’acqua non colpiscono solo le comunità in difficoltà; si ripercuotono su tutto il tessuto sociale. Le persone più fragili, a partire proprio da quelle con disabilità, affrontano già innumerevoli sfide quotidiane, e la mancanza di accesso all’acqua aggrava ulteriormente la loro situazione. È indispensabile garantire che ogni cittadino, indipendentemente dalle proprie capacità fisiche o economiche, possa accedere alle risorse idriche vitali. Non si può permettere che la mancanza di acqua diventi un ulteriore ostacolo specie per le persone con disabilità, o per chi non ha la possibilità economica di anticipare gli esborsi per il trasporto dell’acqua tramite il servizio sostitutivo espletato dalle ditte convenzionate con il Gestore AICA.Le associazioni proseguono:Il sistema di gestione delle autobotti private dato in gestione ad AICA è gravemente inefficiente perchè ha ristretto la possibilità dei cittadini in difficoltà di approvvigionarsi (ottenendo il risultato opposto ad una più agevole distribuzione della risorsa idrica); non è mai stato chiarito a chi spetta il controllo delle priorità rispetto alle utenze sensibili o comunque deboli, e dei tempi di consegna delle autobotti, nonché se esiste un registro di tutti i prelievi con autobotti dalle fonti pubbliche, dei relativi destinatari e del preciso rispetto di un ordine cronologico delle richieste;  per le difficoltà che i cittadini riscontrano nell’accedere a questo servizio vi è il serio rischio che vengano alimentati circuiti sommersi e/o di dubbia legalità, discriminando oggettivamente tutte le fasce deboli sul piano socioeconomico e sanitario; Il gestore AICA non ha mai adeguato la propria struttura organizzativa, palesemente inadatta ad evadere tutte le richieste in tempi conformi alla gravità dell’emergenza; Non è chiaro perché, concludono la Consulta delle associazioni di AICA, trattandosi a tutti gli effetti di un servizio sostitutivo svolto nei confronti di utenze regolari, i relativi costi non siano stati posti direttamente a carico di AICA piuttosto che richiederne l’anticipazione ai cittadini, con le gravi difficoltà sopra riportate a chi, eventualmente, non abbia la capacità finanziaria di far fronte a tali, esose, anticipazioni; Non è stato formalmente e pubblicamente chiarito con quali fondi e con quali tempistiche il Gestore procederà ai rimborsi delle somme anticipate dagli utenti.”

Un grido di allarme condiviso pienamente anche da Legambiente Agrigento che rilancia l’appello:Abbiamo la sensazione, già da tempo, che si stia realizzando una gestione “politica” del servizio sostitutivo tramite autobotti. Questa sensazione sembra essere confermata da una fonte molto attendibile che ci riferisce che ieri mattina, intorno a mezzogiorno, presso il porticciolo di San Leone, un mezzo di AICA, sebbene senza contrassegni del gestore, ha rifornito la riserva idrica di un pontile galleggiante”, dichiara il presidente Daniele Gucciardo.Sarebbe molto grave ed inaudito, se confermato, il fatto il soggetto imprenditoriale che gestisce detto pontile sia direttamente riconducibile al presidente di AICA dott. Cantone, come si è appreso durante la stessa giornata dai social network.” Ma per Gucciardo e i dirigenti del Circolo non è neppure questo il punto principale:Com’è possibile che un’autobotte di proprietà di AICA, con personale di AICA, si presti a rifornire le riserve idriche di un pontile galleggiante per diportisti?  Un utilizzo del genere, se confermato, equivale a disprezzare il grave stato di bisogno di tantissimi agrigentini, in particolare quelli che stanno ricevendo, ormai da mesi, insufficienti quantità di risorsa. Chiediamo – prosegue Gucciardo – che sia fatta subito chiarezza sull’accaduto, che AICA illustri per filo e per segno come mai alcune migliaia di agrigentini, evidentemente meno fortunati dei diportisti di San Leone, non ricevono acqua per settimane, con turni diradati e quantità di acqua irrisorie, mentre i propri dipendenti vengono inviati, la domenica mattina, a rifornire gratuitamente i pontili galleggianti di San Leone. Gucciardo conclude dicendo: “Ci associamo alle richieste, già emerse nel corso della manifestazione del 2 agosto e oggi riproposte dalla Consulta della Associazioni presso AICA e chiediamo, pertanto, che il sistema delle autobotti venga gestito con una serietà che finora non abbiamo vista, evitando ogni rischio di arbitrio, favoritismo, clientelismo, abuso di potere.”

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Grandangolo Settimanale N. 40 - pagina 1

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