Agrigento

Agrigento, reddito cittadinanza anche a mafiosi (o presunti tali): 69 indagati

Reddito di cittadinanza o social card percepiti illegalmente e, in alcuni casi, i beneficiari sono persone con condanne per mafia. Blitz della Guardia di Finanza di Agrigento che, coordinata dal procuratore capo Luigi Patronaggio e dal sostituto Gloria Andreoli, hanno sequestrato undici carte sociali e iscritto nel registro degli indagati ben 69 persone. Ma la […]

Pubblicato 4 anni fa

Reddito di cittadinanza o social card percepiti illegalmente e, in alcuni casi, i beneficiari sono persone con condanne per mafia. Blitz della Guardia di Finanza di Agrigento che, coordinata dal procuratore capo Luigi Patronaggio e dal sostituto Gloria Andreoli, hanno sequestrato undici carte sociali e iscritto nel registro degli indagati ben 69 persone. Ma la lista potrebbe ancora allungarsi.

 Tra i percettori spiccano i nomi di Carmelo Cacciatore, 55 anni, detto Ciruzza, figura nota nel panorama mafioso agrigentino, arrestato e condannato ad otto anni di reclusione nell’ambito dell’Operazione Maginot di qualche anno fa che sgominò un gruppo di fiancheggiatori dell’allora boss latitante Giuseppe Falsone; Roberto Travali, già condannato per mafia nell’ambito dell’inchiesta “San Calogero”, che ha subito il sequestro della social card intestata alla moglie. Raggiunto dal provvedimento di sequestro anche il favarese Ignazio Sicilia che i pentiti danno ai vertici della famiglia mafiosa della sua città. Altro indagato, di minore spessore rispetto a “Ciruzza” è Claudio Cusumano agrigentino finito al centro di plurime inchieste su mafia e droga. 

Tutte queste persone sono state, inoltre, segnalate all’Inps, che ha fornito una preziosa collaborazione, per la revoca dell’erogazione del contributo illecitamente riscosso. Secondo una prima stima, il danno gia’ accertato per le casse pubbliche sarebbe di 300.000 euro. Sono in corso – secondo quanto rende noto Patronaggio – ulteriori indagini per identificare altri illegittimi percettori del reddito di cittadinanza , sia per l’esistenza di condizioni soggettive ostative alla erogazione che per l’esistenza di concomitanti rapporti di lavoro “in nero”. Al momento gli indagati sono 69, ma le ulteriori indagini, se dovessero confermare le ipotesi investigative formulate dalla Procura, porterebbero ad numero ben maggiore di indagati.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *