Agrigento, rischio contagio: 29enne ai domiciliari
Vista le sue condizioni, gravato da obesità, che lo pone in condizione di rischi in caso di contagio da coronavirus, Giuseppe Schillaci, 29 anni, condannato per rapina aggravata, ha ottenuto la detenzione domiciliare. A deciderlo il magistrato di sorveglianza Walter Carlisi che ha accolto le istanze del difensore dell’uomo, l’avvocato Gero Lo Giudice. Schillaci fu […]
Vista le sue condizioni, gravato da obesità, che lo pone in condizione di rischi in caso di contagio da coronavirus, Giuseppe Schillaci, 29 anni, condannato per rapina aggravata, ha ottenuto la detenzione domiciliare.
A deciderlo il magistrato di sorveglianza Walter Carlisi che ha accolto le istanze del difensore dell’uomo, l’avvocato Gero Lo Giudice.
Schillaci fu condannato in primo grado, con sentenza confermata poi dalla Corte di Cassazione, a 3 anni e 2 mesi di reclusione, con l’accusa di aver messo a segno una rapina con una spranga in mano, a seguito di un litigio che ci sarebbe stato fra il padre e alcuni operai che stavano facendo degli scavi per conto di Girgenti Acque.
Stessa condanna anche per altre due persone coinvolte nella vicenda: il fratello Angelo Schillaci, 25 anni, e Salvatore Camilleri, 22 anni.