Agrigento

Giorno della memoria, il prefetto Cocciufa: “coltivare la memoria è un vaccino contro l’indifferenza”

Il Prefetto di Agrigento ha consegnato due Medaglie d’Onore conferite dal Presidente della Repubblica.

Pubblicato 3 anni fa

Nel giorno della memoria, nonostante l’emergenza legata al Covid-19, il Prefetto di Agrigento Maria Rita Cocciufa, ha voluto in una cerimonia ristretta ha consegnato due Medaglie d’Onore conferite dal Presidente della Repubblica, su proposta della Presidenza del Consiglio dei Ministri, “ai cittadini italiani, militari e civili deportati ed internati nei lager nazisti destinati al lavoro coatto per l’economia di Guerra”.

Una medaglia è stata consegnata alla Sig.ra Mariantonia Miliziano, figlia del defunto Sig. Nicolò Amodeo Miliziano, cittadino originario del Comune di Cattolica Eraclea che, dalle testimonianze acquisite dalla figlia,  fu chiamato alle armi nel 1939, il 2 luglio si imbarcò a Bari e sbarcò a Durazzo. Dal 28 ottobre 1940 al 23 aprile 1941 partecipò alle operazioni di guerra alla frontiera greco-albanese e da novembre 1942 a settembre 1943 partecipò alle operazioni di guerra nei Balcani.  Venne catturato dai tedeschi il 14 settembre 1943 e deportato in campo di prigionia in Germania ove rimase per due anni fino all’8 maggio del 1945.

L’altra medaglia è stata consegnata alla Sig.ra Calogera Eleonora Turco,  figlia del defunto Sig. Giuseppe Turco cittadino originario del Comune di Canicattì, deportato e internato ad Neuengamme, Drutte-Watenstedt dal 10 settembre 1943 al 5 settembre 1946.

Coltivare la Memoria è ancora oggi un vaccino prezioso contro l’indifferenza e ci aiuta, in un mondo così pieno di ingiustizie e di sofferenze, a ricordare che ciascuno di noi ha una coscienza e la può usare”, ha dichiarato il Prefetto Cocciufa.”Abbiamo il dovere non solo di commemorare una tragedia ma di porre uno sguardo fermo al passato in modo che diventi necessariamente nutrimento per il futuro. Il Giorno della memoria serve anche a ricordare che ogni passo che si fa in direzione dell’intolleranza e dell’esclusione – anche se apparentemente non decisivo, non drammatico – porta con sé un potenziale distruttivo non governabile, anestetizza gradualmente le coscienze, abitua a considerare normale ciò che non lo è, apre la strada a derive dalle quali no si torna indietro; ed è per questo, ha concluso il prefetto Cocciufa, che si deve partire dalle scuole per sensibilizzare capillarmente soprattutto i più giovani che tendono a dare troppe cose per scontate.

Alla cerimonia di consegna hanno partecipato  i Sindaci dei Comuni  di Canicattì e Cattolica Eraclea e il Presidente provinciale dell’ANPI.

Le interviste
0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *