Agrigento

Il capo della Polizia Gabrielli in visita ad Agrigento tra Valle dei Templi e Teatro Pirandello (ft e vd)

Il capo della Polizia di Stato, Direttore Generale della Pubblica Sicurezza, Prefetto Franco Gabrielli, ritorna ad Agrigento. Diversi sono stati gli appuntamenti; il numero uno della Polizia è prima intervenuto presso Villa Aurea nell’ambito della manifestazione “Polizia di Stato, memoria come valore”. Accompagnato dalle autorità provinciali, il Capo della Polizia, Prefetto Franco Gabrielli ha reso […]

Pubblicato 5 anni fa

Il capo della Polizia di Stato, Direttore Generale della Pubblica Sicurezza, Prefetto Franco Gabrielli, ritorna ad Agrigento. Diversi sono stati gli appuntamenti; il numero uno della Polizia è prima intervenuto presso Villa Aurea nell’ambito della manifestazione “Polizia di Stato, memoria come valore”.

Accompagnato dalle autorità provinciali, il Capo della Polizia, Prefetto Franco Gabrielli ha reso omaggio alla teca della “Quarto Savona 15”, quel che resta dell’automobile blindata esplosa in aria nell’attentato di Capaci nei confronti del giudice Giovanni Falcone in cui rimasero uccisi anche gli agenti della scorta, in presenza del Questore Maurizio Auriemma, di Tina Montinaro e del figlio Giovanni, del prefetto Caputo, del Sindaco di Agrigento Calogero Firetto.

“Ho sempre creduto nello Stato, ha detto emozionata Tina Montinaro. Ringrazio il Questore Auriemma per l’organizzazione dell’evento e ringrazio il Capo della Polizia Gabrielli per la sua presenza, perchè quegli uomini non erano lì per caso, quegli uomini stavamo proteggendo il loro Magistrato e certamente oggi mettere una targa in memoria di loro accanto ai giudice Falcone e al giudice Borsellino, riconferma quello che erano questi uomini, ha concluso Montinaro.

Infatti al “Giardino dei giusti”, nella Valle dei Templi, accanto agli ulivi dedicati ai giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, sono state collocate due targhe con i nomi di Antonio, Rocco e Vito, Claudio, Emanuela, Agostino e Walter: gli agenti delle scorte dei due magistrati morti a Capaci e in via D’Amelio a Palermo. 

Il fatto che oggi ricordiamo le vittime e non i carnefici è la dimostrazione più plastica che poi, alla fin fine, lo Stato vince, la legalità vince e le persone perbene sono le vincenti di questa battaglia, di questa guerra che ancora non è finita, ha detto Gabrielli. Organizzazioni così radicate, così efferate cambiano strategie, ma non spariscono dall’oggi al domani”.

“E’ un vero piacere per noi essere in un posto cosi, con tanta storia e cultura. La verità per ogni famiglia è fondamentale, noi aspettiamo, perchè ci sono ancora tante cose da chiarire”, ha commentato Giovanni Montinaro, figlio di Antonio Montinario morto nella strage del 92′.

Dopo il Prefetto Gabrielli ha preso parte alla mostra fotografica “Frammenti di memoria”. La giornata si è conclusa con l’esibizione della banda della Polizia di Stato al Teatro Pirandello, con la presenza di tanti giovani studenti della provincia di Agrigento.

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