Agrigento

Inchiesta “Levante”: nove fermi convalidati, scarcerati Domenico De Battista e Marco Consiglio

Decisione del Gip del Tribunale di Agrigento e Barcellona dopo gli interrogatori delle undici persone fermate. Impianto accusatorio confermato

Pubblicato 1 anno fa

Il Gip del Tribunale di Agrigento Giuseppe Miceli, ha deciso di non convalidare il fermo di Domenico De Battista, 30 anni, residente a Lampedusa dopo gli interrogatori delle undici persone fermate, su disposizione della Procura di Agrigento, nell’ambito dell’inchiesta Levante che ha fatto emergere un lucroso traffico e spaccio di cocaina nell’isola di Lampedusa.

Analogo provvedimento è stato adottato dal Gip del Tribunale di Barcellona Pozzo Di Gotto, Antonio Orifici, chiamato a decidere sulla posizione di Marco Consiglio (difeso dall’avvocato Antonietta Privitera del foro di Messina) residente a Gioiosa Marea, che non ha ravvisato i gravi indizi di colpevolezza necessari per l’adozione di una misura cautelare.

Il Gip, che ha evidentemente condiviso le argomentazioni difensive, ha disposto l’immediata scarcerazione di Consiglio.

Per gli altri indagati sono state disposte, con adeguata ordinanza, le seguenti misure cautelari: lasceranno la casa circondariale dove sono detenuti Dario Giardina, 41 anni, residente a Favara ma domiciliato a Lampedusa (difeso dall’avvocato Gerlando Vella) e Davide Miotti, 37 anni, residente a Lampedusa (difeso dall’avv. Salvatore Maurizio Buggea). Entrambi hanno ottenuto una misura meno afflittiva e andranno ai domiciliari. Ai domiciliari ma con applicazione del braccialetto elettronico vanno anche Salvatore De Battista, 47 anni, Domenico Cucina, 55 anni, di Lampedusa; Nicola Cucina, 32 anni (questi ultimi difesi dall’avv. Calogero Meli.

Per Angelo Scudellari, 39 anni, lampedusano, difeso dall’avvocato Valentina Riccobene il Gip ha disposto la misura dell’obbligo di dimora così come Basilio Riccardo Cardamone, 40 anni, residente a Lampedusa (difeso dall’avv. Salvatore Pennica).

Lasceranno la casa circondariale dove sono detenuti Dario Giardina, 41 anni, residente a Favara ma domiciliato a Lampedusa e Davide Miotti, 37 anni, residente a Lampedusa. Entrambi hanno ottenuto una misura meno afflittiva e andranno ai domiciliari. Ai domiciliari e con applicazione del braccialetto elettronico vanno anche Salvatore De Battista, 47 anni, Domenico Cucina, 55 anni, di Lampedusa; Nicola Cucina, 32 anni (questi ultimi difesi dall’avv. Calogero Meli.

Infine, il Gip presso il Tribunale di Catania ha disposto per i due sottoposti a fermo di sua competenza, ossia i catanesi padre e figlio Francesco e Cristofaro Romano rispettivamente di 45 e 23 anni, la misura cautelare del carcere.

Il pubblico ministero Giulia Sbocchia (che con il coordinamento del procuratore capo facente funzioni Salvatore Vella ha condotto l’inchiesta) aveva chiesto la convalida del fermo per tutti gli indagati in stato di detenzione carceraria.

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