Servizio civile, Tar accoglie ricorso di professoressa agrigentina
L'Amministrazione Scolastica deve riesaminare la posizione della ricorrente, tenendo riconoscendo il suo diritto alla riserva di posti in virtù del Servizio Civile Nazionale da lei svolto
Una giovane professoressa S.T. di anni 38 – originaria di Agrigento – aveva partecipato a un concorso per l’assunzione del personale docente relativamente alla classe di concorso A022 – “Italiano, storia, geografia nella scuola secondaria di primo grado” . Al momento di presentazione della domanda, la professoressa aveva dichiarato di aver svolto il Servizio Civile Nazionale, chiedendo il riconoscimento della relativa riserva di posti. Tuttavia, l’Ufficio Scolastico Regionale (USR) del Veneto non ha riconosciuto tale riserva, precludendo di fatto alla professoressa l’utile inserimento in graduatoria. L’Amministrazione, infatti, ha interpretato la normativa in modo restrittivo, ritenendo che la riserva fosse applicabile esclusivamente ai candidati che avessero svolto il Servizio Civile Universale, non tenendo conto del Servizio Civile Nazionale.
La professoressa, pertanto, con il patrocinio degli avvocati Girolamo Rubino, Giuseppe Impiduglia e Giuseppe Gatto, ha proposto ricorso innanzi TAR Lazio Roma, chiedendo l’annullamento, previa sospensione, dei provvedimenti impugnati. I legali della ricorrente, hanno sostenuto la sostanziale equiparabilità tra i due tipi di servizi, rilevando come negare tale equiparazione avrebbe significato creare una disparità di trattamento ingiustificata tra chi ha prestato servizi di pari valore formativo e sociale. Il TAR Lazio ha accolto le tesi difensive, riconoscendo la fondatezza della domanda cautelare. Con apposita ordinanza, il TAR Lazio ha, infatti, stabilito che l’Amministrazione Scolastica deve riesaminare la posizione della ricorrente, tenendo in debito conto e riconoscendo il suo diritto alla riserva di posti in virtù del Servizio Civile Nazionale da lei svolto.
“Questo provvedimento – si legge nella nota dei legali – non solo tutela la singola docente, ma crea un importante precedente giurisprudenziale, confermando che nei pubblici concorsi la riserva non può essere limitata a chi ha prestato il servizio civile universale ma va riconosciuta anche a chi ha prestato il servizio civile nazionale. Dal canto sua, la professoressa – per effetto dell’ordinanza del TAR Lazio – potrà ottenere il riesame della propria posizione e l’utile inserimento in graduatoria”.