Agrigento

Sindaci, chiesa e sindacati scendono in piazza: “Rilanciare sanità ad Agrigento”

Sindaci, vertici della chiesa, sigle sindacali e associazioni hanno raccolto in massa l’invito lanciato dal cartello sociale e sono scesi in piazza a manifestare per un servizio sanitario migliore

Pubblicato 2 anni fa

Rilanciare il servizio sanitario in provincia di Agrigento, scongiurare ulteriori chiusure di reparti e fughe del personale verso il settore privato con adeguati investimenti e migliori condizioni contrattuali di medici e dirigenti. Sindaci, vertici della chiesa, sigle sindacali e associazioni hanno raccolto in massa l’invito lanciato dal Cartello Sociale e sono scesi in piazza a manifestare per un servizio sanitario migliore.

Il corteo è partito alle 9:30 da piazza Cavour e si è diretto fino al palazzo di governo dove si è tenuto un incontro con il Prefetto di Agrigento, Filippo Romano.

Il cartello sociale, che ha organizzato la manifestazione, chiede con forza il rilancio della sanità pubblica con adeguati investimenti e misure idonee volte a fermare una strisciante privatizzazione” del servizio. La sanità agrigentina, come dichiarato dagli organizzatori, è prossima al collasso a causa di “un decennio di definanziamento, di chiusure di ospedali e reparti, di tagli indiscriminati al personale, ai posti letto, ai servizi”. Ma anche di “condizioni di lavoro negli ospedali insostenibili che incentivano una fuga oramai inarrestabile del personale sanitario verso le strutture private”. “Le conseguenze dei vuoti di organico ricadono sui pazienti- prosegue la nota- costretti ad attese infinite per qualsiasi prestazione”.

Al corteo ha partecipato Michele Catanzaro, capogruppo Pd all’Ars, che ha dichiarato: “Mobilità passiva e liste d’attesa sono i talloni d’Achille della nostra regione, i siciliani sono costretti continuamente a fare viaggi della speranza lontano dall’isola. Da anni è molto evidente che siamo di fronte ad una una politica sanitaria inefficiente, che il governo regionale e quello attuale non sono in grado di frenare la sfiducia dei siciliani. Oggi non si riesce a garantire il diritto alla salute. Le comunità di ogni provincia – aggiunge Catanzaro – sono indignate di fronte ai continui disservizi, la manifestazione di oggi conferma che bisogna agire con forza e determinazione per affrontare una situazione gravissima”.

Il corteo ha l’obiettivo di accendere i riflettori su un problema che riguarda tutti. Le richieste sono “l ‘aumento degli investimenti in sanità e l’eliminazione dell’anacronistico tetto di spesa per il personale che, fermo al 2004, impedisce le assunzioni”. Ed anche ” un contratto collettivo nazionale che migliori radicalmente le condizioni di lavoro dei medici e dei dirigenti sanitari”.La trattativa per il rinnovo del ccnl del triennio 2019-2021 è in corso e i sindacati giudicano “inaccettabili” le proposte che stanno emergendo: dai servizi e la pronta disponibilità da prestare in più presidi, spesso distanti decine di chilometri, ai direttori di reparto sostituiti da medici con una specializzazione diversa.

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