Vullo rompe il silenzio: “Bufera mediatica immotivata”
Il componente della giunta Miccichè interviene dopo giorni di polemiche e lancia un sasso: "Macchina del fango alimentata dalla campagna elettorale"
“Preso atto della bufera mediatica in cui – inaspettatamente e immotivatamente – sono stato tirato in
ballo e catapultato, ritengo utile, opportuno e doveroso, nel rispetto dei cittadini, delle istituzioni e
in omaggio alla verità, ripercorrere i passaggi in modo fedele alla realtà dei fatti, nel segno della
trasparenza e onestà che hanno sempre contraddistinto il mio operato da persona impegnata nel
sociale e da amministratore comunale”.
Inizia così una lunga – e attesa – nota di replica dell’assessore comunale Marco Vullo dopo che il suo nome è stato per giorni al centro delle cronache giornalistiche per i presunti rapporti con una persona vicina ai clan di Villaseta come il netturbino e sindacalista Guido Vasile.
Il componente della giunta Micciché, entrando nel merito di quanto pubblicato da altre testate giornalistiche, precisa che “nei brogliacci del reparto operativo dei carabinieri di Agrigento in cui è annotato il mio nome, si riporta non uno scambio di proposte e controproposte che preludono alla conclusione di un accordo con il Vasile ma, al contrario, la risposta raccontata dallo stesso, che io ovviamente faccio fatica a ricordare e che comunque, ammesso e non concesso l’abbia proferita, non lascia margini ad
interpretazioni, ossia “non ne sa nulla” – aggiungendo poi – “ma che provvederà a fargli sapere
qualcosa”. La seconda parte raccontata dal Signor Vasile, in ogni caso, altro non sarebbe, qualora
l’avessi veramente affermata, che una risposta di semplice cortesia e di garbo umano che avrei dato
a chiunque. Tant’è che la questione è rimasta priva di ulteriori, concreti, sviluppi.
Dal punto di vista giudiziario, mi preme sottolineare che le indagini, dalle quali sono emerse dette
intercettazioni (risalenti a marzo 2024) sono state concluse da tempo considerevole e, ad oggi, non
solo non mi hanno visto accusato di alcun reato, ma neppure sono stato chiamato dall’autorità
giudiziaria in veste di testimone ovvero di persona informata sui fatti”.
“Dal punto di vista del ruolo politico dentro le istituzioni – continua Vullo -, il sottoscritto ha sempre agito nell’esclusivo interesse della comunità, interpretando e raccogliendo le istanze provenienti dal tessuto sociale, con l’obiettivo di dare con senso di responsabilità, risposte e soluzioni, quando queste sono legittime, praticabili e ovviamente rientranti nell’alveo della legalità”.
L’assessore contestualizza poi, all’epoca dei fatti, i rapporti con Vasile. “Nonostante un passato giudiziario caratterizzato da un percorso accidentato – dice – manifestava segnali positivi nei
confronti del sociale e del prossimo, svolgendo attività di volontariato in favore delle persone
bisognose. In qualità di assessore ai servizi sociali, esercitando questo ruolo come una missione sociale,
supportata e alimentata da valori cristiani, non mi giro dall’altra parte ma provo sempre a tendere
la mano e ad ascoltare chi ha bisogno di aiuto e di sostegno. Fermo restando che le richieste siano
confinate dentro il perimetro della legalità e dei principi della Costituzione Italiana che richiama tutti, lo vorrei ricordare, a favorire la risocializzazione e il reinserimento dignitoso nella società di tutte le persone che hanno già scontato le proprie condanne”.
Con Vasile quindi precisa Vullo, non vi è stato mai “nessun rapporto oltre il terreno delle legalità”, pur ammettendo l’esistenza di un “rapporto diretto e amicale dettato dal fatto che lui, così come tutti i componenti della sua famiglia, è utente dell’ufficio di Caf e Patronato di cui sono operatore, che ha sede nel popoloso quartiere di Villaseta, considerato dagli abitanti della zona presidio di legalità e punto di riferimento per il supporto previdenziale e fiscale offerto a tutti i cittadini. Inoltre, il Signor Vasile, non certamente per mia volontà, era stato investito dell’incarico di responsabile dei netturbini per la società di servizi di igiene ambientale per la quale lavora. Era quindi diventato inevitabilmente interlocutore delle istituzioni in tutti quei casi in cui occorreva provvedere alla pulizia dei quartieri”.
Vullo infine, riferendosi alle richieste avanzate dal deputato Ismaele La Vardera di un intervento della Prefettura dice di voler “accogliere, con estremo favore, eventuali approfondimenti che sua eccellenza e la Commissione antimafia presso l’Assemblea regionale siciliana, vorranno svolgere, inclusa la mia audizione, al fine di tutelare la legalità, salvaguardare la credibilità delle istituzioni, la mia immagine e reputazione e non compromettere la serenità della mia famiglia”.
Nella chiusura della nota, poi, un riferimento al contesto politico: “È verosimile che l’imminente appuntamento elettorale possa avere innescato la macchina del fango”.




