Agrigento

Agrigento, “Si sente male al lavoro e muore”: a processo il collega

Al collega di lavoro, un operaio 48enne di Villaseta, viene contestato il reato di omissione di soccorso

Pubblicato 2 anni fa

Accusa un malore al rientro dalla giornata di lavoro, dove aveva accompagnato un amico dipendente di una ditta che si occupa del trasporto di bombole, e dopo due giorni muore in ospedale a soli 43 anni per emorragia cerebrale. A processo, dopo la chiusura delle indagini, ci va il collega – R.R. -per l’ipotesi di reato di omissione di soccorso. La vicenda risale al dicembre 2016 e riguarda la morte di B.H. ma soltanto nel 2020 si arriva alla citazione in giudizio dell’imputato. 

La Procura di Agrigento con il pm Salvatore Caradonna contesta al 48enne operaio di Villaseta, difeso dall’avvocato Monica Malogioglio, il non aver fornito l’assistenza occorrente al collega e di non aver avvisato immediatamente le autorità. Secondo la ricostruzione, infatti, B.H. avrebbe accusato forti malori durante il tragitto di ritorno manifestando vomito, debolezza, capogiri. Il 43enne sarebbe stato poi accompagnato a casa dal collega, e non in ospedale, dove poi avrebbe perso conoscenza fino al trasferimento al San Giovanni di Dio dove, due giorni dopo, è deceduto. 

Questa mattina in aula, davanti il giudice monocratico del tribunale Rossella Ferraro, sono comparsi due testimoni. Si tratta della vedova e moglie della vittima e della dottoressa del 118 che ha effettuato il primo intervento. La prima ha riferito le chiamate avute col marito affermando che in mattinata la situazione era normale fino ad un progressivo peggioramento che colloca intorno alle 17. Il medico ha invece riferito sulle condizioni di salute dell’uomo al momento dell’intervento e cioè con i parametri vitali nella norma ma in uno stato soporifero fino alla perdita dei sensi. Si torna in aula il prossimo 8 giugno. 

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