Arsenale in casa, al via processo a Massimino: chiesta scarcerazione del nipote
Si è aperto questa mattina, dopo la citazione diretta a giudizio del pm Gloria Andreoli, il processo per armi scaturito dall’arresto del boss Antonio Massimino, 51 anni di Agrigento, e del nipote Gerlando, finiti in manette nel febbraio scorso dopo il rinvenimento di un mini-arsenale in seguito ad un blitz effettuato dai carabinieri del Comando […]
Si è aperto questa mattina, dopo la citazione diretta a giudizio del pm Gloria Andreoli, il processo per armi scaturito dall’arresto del boss Antonio Massimino, 51 anni di Agrigento, e del nipote Gerlando, finiti in manette nel febbraio scorso dopo il rinvenimento di un mini-arsenale in seguito ad un blitz effettuato dai carabinieri del Comando Provinciale di Agrigento in una villetta a Villaggio Mosè.
In quell’occasione i militari dell’Arma scovarono una pistola calibro 7,65 con matricola abrasa e caricatore inserito, due penne pistola, altre duecento munizioni e una rilevatore di frequenze. Sulle armi, perfettamente funzionanti, sono in corso accertamenti tecnici e biologici. Meno di un mese dopo l’arresto di Massimino e del nipote la Dia di Agrigento fece scattare il blitz Kerkent con oltre trenta arresti che vede quale personaggio chiave proprio Antonio Massimino.
Questa mattina subito un rinvio per l’impedimento proprio di quest’ultimo, impegnato in altro procedimento. Prima del rinvio il legale dei Massimino, l’avvocato Salvatore Pennica, ha annunciato istanza di scarcerazione nei confronti di Gerlando Massimino proponendo la misura degli arresti domiciliari con obbligo di braccialetto elettronico. Sul caso decideranno i giudici della prima sezione penale del Tribunale di Agrigento. Si torna in aula il 28 ottobre.