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Assenteismo a Favara, i carabinieri indagavano sui Vigili Urbani: ecco come nasce l’inchiesta

Esposti anonimi, cittadini indignati e fonti confidenziali: ecco come nasce l’inchiesta sui “furbetti del cartellino” a Favara

Pubblicato 41 minuti fa

Almeno tre esposti anonimi, diverse fonti confidenziali e un gruppo di cittadini che si è ribellato ad un presunto “sistema” consolidato di abusi e agevolazioni in favore di pochi e a discapito di molti. Sono questi gli input che hanno dato vita all’indagine “Otium”, la maxi inchiesta della procura di Agrigento che ipotizza un giro di “furbetti del cartellino” tra i dipendenti del comune di Favara. Nelle scorse settimane il pm Gloria Andreoli ha notificato l’avviso di conclusione indagini nei confronti di 33 dipendenti dell’Ente tra custodi, giardinieri, operatori amministrativi, assistenti, un geometra e anche un ispettore della Polizia Municipale.

Una indagine – quella svolta dai carabinieri della Tenenza di Favara – la cui genesi è datata 2019, ancora prima della pandemia. Proprio l’emergenza sanitaria legata al Covid, con conseguente smart working dei dipendenti, aveva imposto una battuta d’arresto all’attività investigativa ripresa a pieno regime nel 2021. A dare nuova linfa alle indagini sono state numerose segnalazioni da parte di privati cittadini che, chiedendo aiuto ai carabinieri, hanno denunciato dinamiche a dir poco “opache” relative alle concessioni e autorizzazioni in favore di alcune attività commerciali puntando il dito – in particolare modo – contro il Corpo della Polizia Municipale di Favara e l’Ufficio tecnico comunale.

Ed è così che l’attività investigativa entra nel vivo con gli investigatori che – raccogliendo informazioni e indizi sui Vigili Urbani – chiedono e ottengono di piazzare telecamere negli uffici comunali, compresa la sede della Polizia Locale. Indagando su presunti abusi e favoritismi dei Vigili Urbani (principalmente nei confronti di una nota attività di ristorazione) ai carabinieri si apre “un mondo” e nell’estate 2022 riescono a portare alla luce numerosissimi episodi di assenteismo di dipendenti dell’Ente: badge passati di mano in mano e timbrati al posto di colleghi che potevano così assentarsi dal lavoro per sbrigare faccende personali risultando però in servizio. Tra questi c’era chi – nonostante risultasse sul posto di lavoro – faceva rientro nella propria abitazione, si recava in un’enoteca, al mercato, al cimitero, dal fruttivendolo, in ospedale oppure in chiesa.

Emblematico, in tal senso, è un episodio avvenuto il 6 aprile 2022 dopo un altro esposto anonimo (datato marzo 2021) che denunciava episodi di assenteismo al Castello di Favara. I carabinieri (in borghese) si recano sul posto per espletare alcune attività investigative quando notano un soggetto, in tuta da ginnastica nera, avvicinarsi agli uffici comunali che in quel momento erano chiusi. I militari, non in divisa, chiedono il perchè della presenza del soggetto che – per tutta risposta – estrae un badge dicendo “Devo timbrare il cartellino”. L’uomo, dipendente comunale, non si era reso conto di avere davanti dei carabinieri e, come se nulla fosse, dopo aver “beggiato” si allontanava come se nulla fosse. 

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