Bar, ristoranti, turismo e scuola, l’Italia si avvia alla fase due: “Niente liberi tutti”
“Con il nuovo decreto annunceremo un programma di ripresa anche per le restanti attività economiche, anche se anticipo subito che bar e ristoranti non riapriranno il 4 maggio. Stiamo pero’ lavorando per consentire ai ristoratori non solo consegne a domicilio ma anche attivita’ da asporto. In ogni caso confidiamo di offrire a tutti gli operatori […]
“Con il nuovo decreto annunceremo un programma di ripresa anche per le restanti attività economiche, anche se anticipo subito che bar e ristoranti non riapriranno il 4 maggio. Stiamo pero’ lavorando per consentire ai ristoratori non solo consegne a domicilio ma anche attivita’ da asporto. In ogni caso confidiamo di offrire a tutti gli operatori economici un orizzonte temporale chiaro, in modo da avere in anticipo tutte le necessarie informazioni e adottare per tempo le precauzioni utili a ripartire in condizioni di massima sicurezza”. Lo dice il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, intervistato da ‘Repubblica’.“Il settore del turismo – aggiunge Conte – e’ quello più severamente colpito, anche perché non ha alcuna possibilità di rimediare, da solo, alle perdite accumulate. Il ministro Franceschini sta elaborando varie proposte per sostenere questo settore che, anche dal punto di vista economico, rimane uno dei punti di forza dell’intero sistema-Italia”.
Conte avverte poi le Regioni: “Non possiamo procedere in ordine sparso. Non possiamo permettercelo perche’ il virus non conosce distinzioni territoriali e dobbiamo assolutamente prevenire una seconda ondata di contagi. Il piano nazionale che abbiamo messo a punto ci consente una ripresa ben strutturata, ragionata, senza concessione a improvvisazioni”. “Non siamo ancora nella condizione di ripristinare una piena liberta’ di movimento, ma stiamo studiando un allentamento delle attuali, piu’ rigide restrizioni. Ho gia’ anticipato che non sara’ un ‘libera tutti’. Faremo in modo di consentire maggiori spostamenti, conservando, pero’, tutte le garanzie di prevenzione e di contenimento del contagio”.
Scuola. ”La scuola e’ al centro dei nostri pensieri e riaprira’ a settembre. Ma tutti gli scenari elaborati dal comitato tecnico-scientifico prefigurano rischi molto elevati di contagio, in caso di riapertura delle scuole. E’ in gioco la salute dei nostri figli, senza trascurare che l’eta’ media del personale docente e’ tra le piu’ alte d’Europa. La didattica a distanza, mediamente, sta funzionando bene. La ministra Azzolina sta lavorando per consentire che gli esami di Stato si svolgano in conferenza personale, in condizioni di sicurezza”. Lo dice il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, in un’intervista a ‘Repubblica’.
“Le accuse che mi arrivano dipendono dai giorni. A volte vengo descritto come troppo decisionista, altre volte come colui che ascolta troppo le opinioni altrui. Se non ti avvali del consiglio di esperti sei arrogante, se te ne avvali diventi pavido e indeciso. Ma la linea del governo e’ sempre stata chiara e univoca: gli scienziati e gli esperti hanno il compito di elaborare dati e informazioni e formulare suggerimenti. Le decisioni spettano al governo, e io per primo mi sono sempre assunto e sempre mi assumero’ la responsabilita’ politica delle scelte adottate”.
Il premier replica anche alla critiche di ritardi sulla fase 2, venute da Confindustria. “Non si poteva pensare a un allentamento del lockdown nel pieno della fase acuta del contagio. Sarebbe stato irresponsabile. Quanto al numero delle task force, lo chiarisco una volta per tutte: in realta’ sono solo due quelle che stanno offrendo suggerimenti destinati a orientare le decisioni del governo. Tutto qui”, dice Conte.
Mascherine e Iva. ”Per le mascherine introdurremo presto un prezzo calmierato, in modo da evitare speculazioni e abusi di mercato. Quanto alla riduzione dell’Iva, in realta’ faro’ di tutto per pervenire al piu’ presto alla completa eliminazione dell’Iva”. Lo dice il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, intervistato da ‘Repubblica’.
Europa. ”L’Italia deve approfittare anche degli strumenti finanziari messi a disposizione dall’Europa per programmare una ripartenza decisa e un rilancio risolutivo. Abbiamo un sistema anchilosato e burocratizzato: approfittiamo dei nuovi finanziamenti per farlo finalmente correre. Come governo stiamo preparando un ventaglio di misure “sblocca-Paese”, che andranno a incidere su tutti i gangli piu’ macchinosi dei nostri apparati pubblici e del nostro sistema economico. Lavoriamo tutti in questa direzione, diamo tutti il nostro contributo per questa finalita’ e vedrete che l’Italia non sara’ piu’ il fanalino di coda nelle statistiche sulla crescita economica europea”. Lo dice il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, intervistato da ‘Repubblica’. “Durante l’ultimo Consiglio Europeo sono intervenuto a ribadire che la nuova linea di credito non dovra’ avere nessuna condizionalita’, come e’ gia’ nei patti, ne’ macro-economica ne’ specifica, ne’ preventiva ne’ successiva. Questo non significa che l’Italia e’ determinata a chiederlo. Ma a scanso di equivoci pretendiamo che le anticipazioni siano rispettate. Detto questo, quando avremo i documenti in mano potremo formulare valutazioni definitive. E come ho gia’ chiarito: l’ultima parola sul punto spetta al Parlamento”. Lo dice il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, rispondendo a una domanda sul Mes in un’intervista a ‘Repubblica’.





