Apertura

Corruzione, droga e cellulari nel carcere di Augusta: 16 arresti (ft e vd)

In manette anche sovrintendente della Polizia penitenziaria

Pubblicato 3 anni fa

Con la compiacenza di pubblici ufficiali corrotti nel carcere di Augusta-Brucoli (Siracusa), era stato organizzato un traffico di droga e di cellulari per i detenuti. Sono sedici le persone raggiunte dal provvedimento cautelare firmato dal gip su richiesta della Dda di Catania, nell’ambito dell’operazione della Guardia di finanza etnea, denominata “Prison Dealer”: 15 sono finite in carcere, una ai domiciliari.

Custodia cautelare in carcere per Giovanna Buda, 32 anni, di Catania, Rosaria Buda, 37 anni, di Catania; Dario Giuseppe Muntone, 36 anni, di Catania; Michele Pedone, 51 anni, di Taranto; Luciano Ricciardi, 31 anni, di Catania; Sebastiano Buremi, 27 anni, di Lentini; Piero Orazio Castro, 28 anni, di Catania; Francesco Ferlito, 43 anni, di Catania; Giuseppe Genesio, 33 anni, di Avola; Francesco Maccarrone, 48 anni, di Catania; Eros Milone, 23 anni, di Lentin; Santo Riolo, 39 anni, di Catania; Michael Sanfilippo, 22 anni, di Catania; Simone Alfio Sapienza, 23 anni, di Militello in Val di Catania; Fabiano Scattamagna, 21 anni, di Siracusa; arresti domiciliari per Michael Cusmano, 20 anni, di Catania.

Gli arrestati sono accusati a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata al traffico e allo spaccio di sostanza stupefacente nel carcere di Augusta, oltre che di associazione per delinquere finalizzata all’indebito procacciamento di apparati telefonici per i detenuti e di corruzione di pubblici ufficiali per atti contrari ai doveri di ufficio. Al blitz hanno preso parte circa settanta militari delle fiamme gialle del comando provinciale di Catania, con il supporto di unita’ cinofile e di militari della componente antiterrorismo e pronto impiego.

Nel dettaglio, ‘attivita’ d’indagine, svolta dai finanzieri del Nucleo Pef di Catania, in stretto collegamento con il Comando della Polizia penitenziaria in servizio nel carcere di Augusta, ha consentito di fare luce su una ramificata organizzazione criminale attiva tra Catania e Augusta, finalizzata al reperimento e allo spaccio di sostanza stupefacente di varia tipologia (cocaina, marijuana, hashish e skunk) tra i detenuti dell’istituto di pena, oltre all’immissione e consegna ai reclusi di telefoni cellulari e apparecchi per la comunicazione. Le indagini, iniziate a settembre del 2020, hanno permesso di accertare, in primo luogo, che l’associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti e’ stata promossa da due detenuti nel carcere di Augusta, Dario Giuseppe Muntone e Luciano Ricciardi, i quali, attraverso telefoni cellulari illegalmente introdotti nella casa circondariale, hanno diretto le attivita’ dei complici all’esterno – volte al reperimento, al deposito e al trasporto di diverse tipologie di sostanza stupefacente – oltre che provveduto a organizzare l’introduzione delle sostanze in carcere e a gestire la cassa comune; individuare, all’esterno della casa circondariale, gli altri complici che hanno organizzato un sistema per acquistare, nascondere, confezionare, trasportare e infine introdurre in carcere lo stupefacente e i cellulari. 

In particolare, Michael Cusmano si e’ attivato per l’acquisto, presso alcuni fornitori (Santo Riolo e Michael Sanfilippo) delle partite di stupefacente, che poi veniva custodito e confezionato in dosi, pronte per lo smercio, da Rosaria Buda. Acquistato lo stupefacente, Michele Pedone – sovrintendente della Polizia penitenziaria, in servizio presso il carcere di Augusta – aveva il compito, dietro compenso, del trasporto e dell’introduzione della droga nella stessa casa circondariale, mentre Giovanna Buda ha garantito il costante approvvigionamento di telefoni cellulari e sim, oltre che i relativi accessori, per la successiva introduzione in carcere, sempre a cura di Pedone.

Operazione Prison Dealer

Le indagini hanno evidenziato che quest’ultimo, nell’esercizio della sua funzione di pubblico ufficiale, ha ricevuto somme di denaro per il trasporto e l’introduzione della droga e degli apparecchi telefonici nel carcere di Augusta, a lui e ai complici e’ stato contestato il reato di corruzione per atto contrario ai doveri di ufficio. Pedone – individuato anche grazie al contributo fornito dal gruppo di comando del carcere di Augusta – godeva all’interno dell’istituto di connivenze e coperture sulle quali sono in corso ulteriori accertamenti. Una volta introdotti in carcere i diversi quantitativi di stupefacente – sono state acquisite prove di cinque consegne di droga – Muntone e Ricciardi hanno provveduto a cederlo, dietro pagamento, ad altri reclusi (Sebastiano Muremi, Simone Sapienza, Giuseppe Genesio, Fabiano Scattamaglia, Eros Milone, Francesco Maccarrone e Francesco Ferlito), i quali, a loro volta, lo hanno rivenduto a altri detenuti.

Operazione Prison Dealer

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *