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È morto Emilio Fede, ex direttore del Tg4 e Tg1,aveva 94 anni 

Il giornalista, che è stato direttore del Tg4, era ricoverato una una residenza assistenziale per anziani

Pubblicato 6 ore fa

Emilio Fede, 94 anni, è morto. Lo apprende l’ANSA. Il giornalista, che è stato direttore del Tg4, era ricoverato una una residenza assistenziale per anziani a Segrate. Le sue condizioni sono precipitate nelle ultime ore. Ad assisterlo le figlie Simona e Sveva.

Da direttore del Tg1 a volto iconico del Tg4 per 20 anni consecutivi. Una carriera quasi tutta televisiva quella di Emilio Fede, giornalista siciliano – nato a Barcellona Pozzo di Gotto, nel Messinese, il 24 giugno del 1931 – ‘caduto in disgrazia’ nel 2011 con il coinvolgimento nel caso Ruby: indagato per induzione e favoreggiamento della prostituzione, insieme con Silvio Berlusconi, Lele Mora e Nicole Minetti, nel 2019 viene condannato in via definitiva per favoreggiamento della prostituzione dell’ex modella marocchina. A causa dell’eta’ avanzata e delle condizioni di salute, Fede sconta la pena in detenzione domiciliare, ma il 22 giugno 2020 ‘evade’ e viene arrestato a Napoli mentre sta cenando con la moglie Diana de Feo in un ristorante per festeggiare il suo 89esimo compleanno.

La moglie, giornalista Rai e deputata Pdl dal 2008 al 2013, sposata nel 1965 e dalla quale Emilio Fede ha avuto due figlie, Sveva e Simona, e’ morta poi il 23 giugno nel 2021 a causa di una malattia. I guai giudiziari di Fede ‘rovinano’ l’immagine di un cronista che conosce tappe importanti nel giornalismo. Esordisce da giovane nella carta stampata – prima a ‘Il Momento-Mattino’ di Roma, poi alla Gazzetta del Popolo a Torino – ma quasi subito si orienta verso la tv: nel 1954 inizia a collaborare con la Rai e dal 1961 il rapporto diventa esclusivo. Fa l’inviato in Africa per 8 anni ma l’esperienza termina per una malattia e un contenzioso relativo alle spese di viaggio. Dal 1976 diventa conduttore del Tg1 per 5 anni e poi dal 1981 lo dirige per 2 anni. Conduce anche programmi di intrattenimento di successo come ‘Test’ ma dal 1987 termina il rapporto con la Rai in seguito a un processo per gioco d’azzardo finito con l’assoluzione e, come lui stesso poi dichiaro’, per il cambiamento degli accordi politici sulle poltrone Rai.

Nel 1989 passa alla Fininvest di Silvio Berlusconi, dapprima come direttore di Videonews delle tre reti, poi di Studio Aperto, che il 16 gennaio 1991 e’ il primo telegiornale in Italia ad annunciare in diretta l’inizio dell’operazione ‘Desert Storm’ durante la Guerra del Golfo, proprio nel giorno della sua prima messa in onda su Italia 1. Nel 1992 lascia e accetta la direzione del TG4, il nuovo telegiornale di Rete 4: qui restera’ fino al 2012, quando, a seguito di una trattativa con Mediaset non andata a buon fine, la societa’ lo solleva dalla direzione spiegando in un comunicato che non e’ stato possibile arrivare a una risoluzione del rapporto in modo consensuale.  

Fede lascia anche Mediaset e da quel momento tenta diverse strade, cosi’ come anche nella politica, ma con scarso successo. Con Mediaset, pero’, Fede continua ad avere un rapporto di consulenza che si interrompe definitivamente il 30 ottobre 2014 quando gli viene comunicata la rescissione unilaterale, a partire dal giorno successivo, del contratto in scadenza a giugno. Fede guadagnava 27.000 euro al mese, oltre a beneficiare di una casa a Milano 2 a carico dell’azienda, di due autisti, di una segretaria e di un ufficio. Quindi, a dicembre fa ricorso al tribunale civile di Milano per chiedere a Mediaset il reintegro e il pagamento di 8.411.000 euro come risarcimento. Rti motiva la scelta sottolineando che Fede e’ indagato per associazione a delinquere a scopo di diffamazione per il presunto ricatto nei confronti dei vertici Mediaset con un fotomontaggio a luci rosse. Il 9 aprile 2015 il Tribunale civile di Milano respinge la sua richiesta di risarcimento e gli impone di versare a Mediaset circa 10.000 euro per le spese di causa.

Negli anni d’oro alla guida del Tg4, quando la sua edizione faceva spesso record di ascolti, diverse erano state le accuse di faziosita’ nei suoi confronti: il suo modo di condurre la testata, sbilanciato a favore di Berlusconi secondo i dati dell’osservatorio di Pavia, lo espone a critiche sulla qualita’ del notiziario e a interventi dell’Autorita’ per le garanzie nelle comunicazioni a partire dal 1998. Una delle ultime apparizioni lo vedono particolarmente provato in occasione della morte di Silvio Berlusconi, il 14 giugno 2023: quel giorno Fede non riesce ad arrivare in tempo al funerale per un problema con l’autista, come denuncia lui stesso sui social. Per questo il giornalista va alla villa di Arcore, dove le spoglie di Berlusconi erano state portate dopo la cerimonia al duomo di Milano, e rilascia alcune dichiarazioni commosse. 

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