Agrigento

“Falsa residenza per ottenere il reddito di cittadinanza”: in 8 dal gup

Secondo l’accusa otto agrigentini avrebbero falsamente indicato di risiedere in maniera continuativa in provincia pur vivendo effettivamente all’estero

Pubblicato 2 anni fa

False dichiarazioni sulla residenza in provincia di Agrigento per ottenere il beneficio del reddito di cittadinanza. E’ questa l’ipotesi di reato avanzata dal sostituto procuratore della Repubblica Chiara Bisso che ha chiesto il rinvio a giudizio di otto persone accusate di aver indebitamente percepito il sussidio.  Questa mattina era in programma l’udienza preliminare, davanti il gup del tribunale di Agrigento Stefano Zammuto, ma un difetto di notifica ad uno degli imputati ha fatto slittare il procedimento al prossimo 20 settembre. 

Secondo l’accusa otto agrigentini avrebbero falsamente indicato di risiedere in maniera continuativa in provincia pur vivendo effettivamente all’estero. Il danno erariale calcolato ammonterebbe ad oltre 60 mila euro. L’inchiesta, che  si sviluppa tra il gennaio ed il maggio dello scorso anno, si sviluppa incrociando le istanze depositate dalle otto persone con l’iscrizione all’Aire (anagrafe italiani residenti all’estero). 

Secondo quanto emerso gli imputati avrebbero chiesto e ottenuto il reddito di cittadinanza incassando somme per diverse mensilità (addirittura chi per 27 mesi di fila) pur non avendone diritto. A rischiare il processo sono: Erika Angello, 32 anni; Francesca Carbone, 41 anni; Antonino Castiglione, 58 anni; Paola Gambaro, 55 anni; Dario Micalizio, 39 anni; Loredana Rizzuto, 48 anni; Sonia Sciabica, 47 anni; Luis Alberto Zazzetta, 61 anni. Il collegio difensivo è composto dagli avvocato Monica Malogioglio, Annalisa Russello, Salvatore Cusumano, Olindo Di Francesco, Antonio Provenzani, Fabio Sardo e Pietro Maragliano. 

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