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Femminicidio Lorena Quaranta, imputato ha il Covid: slitta perizia psichiatrica

De Pace è accusato di omicidio aggravato dalla premeditazione e dai futili motivi

Pubblicato 2 anni fa

Antonio De Pace, infermiere calabrese accusato di aver ucciso la fidanzata Lorena Quaranta, ha il covid e così slitta al 9 febbraio la perizia psichiatrica che la Corte di Assise di Messina ha disposto nei suoi confronti.

Questa mattina era attesa la testimonianza del professor Stefano Ferracuti, ordinario di psichiatria e criminologia della Sapienza di Roma, incaricato dai giudici. La Corte ha altresì disposto la sospensione dei termini di custodia. De Pace è accusato di omicidio aggravato dalla premeditazione e dai futili motivi. La consulente della difesa dell’imputato ha sostenuto che il De Pace, al momento dell’omicidio, soffrisse di delirio psicotico di primo livello e che, dunque, la sua capacità di intendere e volere fosse compromessa. Da qui la richiesta dell’accusa (accolta), sostenuta dal pm Roberto Conte, di sottoporre il De Pace a perizia psichiatrica. Richiesta a cui si è associato anche l’avvocato Giuseppe Barba, che rappresenta i familiari di Lorena Quaranta, che ha nominato quale consulente di parte il dottore Domenico Micale di Palermo. 

La vicenda

L’omicidio si consuma all’interno dell’abitazione di Furci Siculo che i due fidanzati condividevano. Dopo un litigio De Pace scatena la furia omicida sulla giovane favarese uccidendola e chiamando subito dopo i carabinieri: “Ho ucciso la mia fidanzata”. Una confessione che però non ha mai convinto del tutto gli inquirenti messinesi soprattutto in assenza di una indicazione del movente. De Pace in prima battuta ha dichiarato di aver ucciso Lorena perché convinto di aver contratto il Covid-19 a causa sua. Circostanza che però è stata da subito smentita dai tamponi eseguiti ad entrambi che sono risultati negativi. A chiusura delle indagini la Procura ha pure contestato le aggravanti della premeditazione e dei futili motivi nei confronti di De Pace: secondo gli inquirenti il 28enne avrebbe ideato e pianificato l’omicidio e questo sarebbe dimostrato dal fatto di aver inviato alcuni messaggi ai parenti più stretti manifestando la volontà di trasferire i propri risparmi ai nipoti.

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