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Giro di escort nel catanese, arrestato 50enne di Favara

E’ accusato, insieme agli altri indagati, di associazione per delinquere, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione

Pubblicato 2 anni fa

C’è anche un agrigentino tra le otto persone arrestate (ai domiciliari) questa mattina nell’operazione “Sex indoor” – eseguita dagli agenti del commissariato di Caltagirone coadiuvati dalla Squadra mobile di Catania e Agrigento – che ha fatto luce su un presunto gruppo criminale che sfruttava la prostituzione di giovane donne, prevalentemente straniere a Caltagirone.

Si tratta di Salvatore Di Caro, 50 anni di Favara. E’ accusato, insieme agli altri indagati (che sono  Claudio La Gona, 44 anni e il fratello Alessandro La Gona, 40 anni; Gaetano Muscia, 77 anni; Antonella Blatti, 31 anni, tutti di Caltagirone; Carlo Giuseppe Saglimbene, 71 anni di Catania; Luz Maria Fernandez Rosario, 46 anni, Carmen Julia Garcia Sanchez, 41 anni entrambe dominicane e residenti a Catania) di associazione per delinquere, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione.

L’uomo, difeso dall’avvocato Monica Malogioglio, comparirà venerdì per l’interrogatorio di garanzia. Il provvedimento è stato firmato dal Gip del tribunale di Caltagirone Giuseppe Tigano che ha accolto la richiesta della locale Procura.

Il favarese è accusato in particolare di aver reclutato in modo stabile ed organizzato prostitute da inserire nel mercato calatino gestito da due fratelli del posto. Inoltre, secondo l’accusa, avrebbe anche organizzato le trasferte delle donne (oggi persone offese) gestendo incassi e imponendo tariffe per le prestazioni.

“Sex Indoor”, 8 arresti per sfruttamento della prostituzione

L’operazione, denominata ‘Sex indoor’, ha portato anche alla chiusura di quattro case in cui si esercitava la prostituzione e bloccato un ‘giro d’affari’ illegale stimato dagli investigatori in circa 130mila euro l’anno. Ad alcuni degli arrestati sono contestati anche la cessione di sostanze stupefacenti, la fabbricazione artigianale di armi, il riciclaggio di denaro e truffe ai danni di compagnie telefoniche e assicurative. Ruolo di spicco nell’associazione è ricoperto da uomo, indagato anche per estorsione, coadiuvato nell’attività criminosa dalla compagna e dal fratello che sarebbe l’anello di collegamento con la criminalità catanese.

Secondo un collaudato sistema di rotazione donne e transessuali giungevano a Caltagirone dove ‘lavoravano’ per una-due settimane in quattro immobili di proprietà dei due fratelli per poi essere destinate all’attività di meretricio gestita in altri territori, anche al di fuori dalla Sicilia.

Secondo un collaudato sistema di rotazione donne e transessuali giungevano a Caltagirone dove ‘lavoravano’ per una-due settimane in quattro immobili di proprietà dei due fratelli per poi essere destinate all’attività di meretricio gestita in altri territori, anche al di fuori dalla Sicilia.

Nel gruppo c’era anche chi eseguiva quotidianamente servizi di trasferimento da un luogo all’altro delle prostitute e chi si occupava anche del reclutamento di “colleghe” e delle inserzioni pubblicitarie su siti di incontri, richiedendo come pagamento delle ricariche poste-pay.

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