La mafia a tre teste (Operazione Hydra) passa da Canicattì: i verbali del pentito William Cerbo
Il nuovo numero di Grandangolo Settimanale è disponibile per l'acquisto. Clicca su "acquista ora" per la singola copia o richiedi il tuo abbonamento a redazione@grandangoloagrigento.it
Un nuovo collaboratore di giustizia irrompe nel maxi processo Hydra, l’indagine della Direzione distrettuale antimafia di Milano che ipotizza una vera e propria confederazione tra organizzazioni criminali – Cosa nostra, Camorra e Ndrangheta – operante in Lombardia. Un sistema, come viene definito. William Cerbo, 43 anni, di Catania, si è pentito. Lo “Scarface” catanese, già condannato per associazione mafiosa nell’omonima operazione, è ritenuto uno dei vertici della mafia a tre teste. Esponente del clan Mazzei, i “carcagnusi”, negli anni si è specializzato in truffe e bancarotte. Non è un uomo d’onore nel senso stretto del termina ma un “colletto bianco” al servizio del clan catanese. Cerbo ha deciso di collaborare con la giustizia ed è già stato messo sotto protezione. Sei i verbali – tra settembre e ottobre – che ha già reso ai pm Alessandra Cerreti e Rosario Ferracane confermando l’esistenza del sistema mafioso lombardo. Un’inchiesta che parla tanto agrigentino e che vede tra gli imputati (146 quelli sui quali pende la richiesta di rinvio a giudizio) anche Gioacchino Amico, 41 anni, diACQUISTA PER CONTINUARE A LEGGERE


