Apertura

Licata, “Estorsioni ai dipendenti di una coop”: 3 rinvii a giudizio

Disposto il sequestro conservativo di 405 mila euro nei confronti di Maria Barba

Pubblicato 2 anni fa

Il gup del tribunale di Agrigento Stefano Zammuto ha disposto il rinvio a giudizio nei confronti di tre dei sei imputati coinvolti nell’inchiesta “Stipendi Spezzati” sulla cooperativa sociale Suami Onlus di Licata. La prima udienza del processo si celebrerà il prossimo 30 giugno davanti i giudici della prima sezione penale del tribunale presieduta da Alfonso Malato.

Sul banco degli imputati Maria Barba, ex moglie dell’imprenditore Salvatore Lupo, ucciso lo scorso ferragosto in un bar a Favara. Per l’omicidio è attualmente a processo il padre della stessa Maria Barba; Caterina Federico, 38 anni di Licata; Veronica Sutera Sardo, 34 anni di Agrigento. Non luogo a procedere “per avvenuta prescrizione” nei confronti di Linda Modica, 54 anni di Licata. Escono di scena dal processo, per sopraggiunta morte, Salvatore Lupo e Rosa Sferrazza, già amministratrice della coop.

Il giudice ha altresì accolto l’istanza avanzata dall’avvocato Angelo Farruggia disponendo il sequestro conservativo dei beni immobili di Maria Barba, pari a 405 mila euro, in favore della parti civili costituitesi.  Secondo la ricostruzione accusatoria avrebbero assunto i dipendenti della cooperativa sociale imponendogli una retribuzione non adeguata, o comunque inferiore, alle prestazioni lavorative obbligandoli in seguito ad aprire conti correnti e consegnare pin e bancomat in modo da consentire l’accredito dell’intera somma e provvedere poi al prelevamento del denaro contante.

L’inchiesta è una costola del blitz “Catene Spezzate” – eseguito nel 2015 –  che lo scorso maggio ha portato al rinvio a giudizio di otto persone per maltrattamenti e sequestro di persona nei confronti di alcuni disabili ospiti della cooperativa. Nel collegio difensivo anche gli avvocati Domenico Russello, Raffaele Bonsignore, Salvatore Manganello, Salvatore Pennica, Alfonso Neri e Graziano Magliarisi. 

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *