Mafia ed estorsioni a Camastra: al via requisitoria processo d’Appello “Vultur”
Al via questa mattina la requisitoria del procuratore generale Emanuele Ravaglioli nell’ambito del processo d’Appello, che si celebra davanti la quarta sezione penale presieduta dal giudice Vittorio Anania, scaturito dall’inchiesta antimafia “Vultur”. L’operazione, condotta dagli agenti della Squadra Mobile di Agrigento guidata dal vicequestore aggiunto Giovanni Minardi, fece luce sulla cosca mafiosa di Camastra, nell’agrigentino, […]
Al via questa mattina la requisitoria del procuratore generale Emanuele Ravaglioli nell’ambito del processo d’Appello, che si celebra davanti la quarta sezione penale presieduta dal giudice Vittorio Anania, scaturito dall’inchiesta antimafia “Vultur”. L’operazione, condotta dagli agenti della Squadra Mobile di Agrigento guidata dal vicequestore aggiunto Giovanni Minardi, fece luce sulla cosca mafiosa di Camastra, nell’agrigentino, guidata dal boss Rosario “u puparu” Meli.
Durante la requisitoria, che continuerà in udienze spalmate in calendario, il pg si è soffermato sul reato di estorsione aggravata: secondo l’accusa, infatti, il clan Meli avrebbe chiesto il pizzo ad una ditta locale di pompe funebri. Il processo riprenderà il 23 luglio per la discussione della parte civile mentre al ritorno in aula a settembre sono previste le arringhe degli avvocati della difesa.
In primo grado il collegio di giudici presieduto da Luisa Turco, oggi Gip presso il Tribunale di Agrigento, condannò alla pena di 17 anni e 6 mesi Rosario Meli, alias “U puparu”, considerato il capo della famiglia mafiosa di Camastra; 14 anni e 6 mesiper il figlio Vincenzo mentre 13 anni e 6 mesi sono stati inflitti al tabaccaio del paese Calogero Piomboritenuto il cassiere della famiglia mafiosa di Camastra. Condanna anche per Lillo Di Caro, esponente di rilievo della mafia di Canicattì, a cui sono stati inflitti 22 anni in continuazione e che assorbe dunque le condanne a 14 anni nel procedimento “Alta Mafia”.
Il collegio delle difese è composto dagli avvocati Angela Porcello, Santo Lucia, Raffaele Bonsignore, Giuseppe Barba, Antonino Reina e Calogero Fiorello.