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“No al racket e all’usura”: Canicattì alza la testa e rinasce

Presentato il presidio di legalità

Pubblicato 3 anni fa

A Canicattì si respira nuova aria, aria di riscatto. Molti negozianti di Viale Regina Margherita hanno affisso sulle loro vetrine gli adesivi con la scritta “No al racket e all’usura”; iniziativa lanciata da “SOS Impresa e Rete per La Legalità”. L’associazione, insieme al supporto e alla vicinanza dell’Arma dei Carabinieri e dell’Amministrazione comunale, questa mattina presso il Centro culturale “San Domenico” hanno presentato il nuovo presidio di legalità.

“L’usura è una piaga che si può risolvere, è importante collaborare e avere fiducia nello Stato, dichiara Pippo Scandurra Presidente Vicario Nazionale di “SOS Impresa e Rete per La Legalità”. “Oggi denunciare conviene, perchè un imprenditore libero riesce a lavorare con più armonia, continua Scandurra. Sappiamo della reazioni di molti imprenditori di Canicattì che hanno denunciato, a loro presenteremo il presidio di legalità e stiamo trovando una grande forza grazie all’Arma dei Carabinieri e alle forze di Polizia tutte”.

Fondamentale è stata la passeggiata di legalità per i negozi, dove associazione e forze dell’ordine, hanno incontrato di persona gli esercenti, distribuendo gli adesivi.

“E’ da Canicattì che dobbiamo partire, un territorio che ha deciso di dire basta alla prepotenza e alle vessazioni della criminalità mafiosa” , dichiara il referente provinciale di Agrigento di “SOS Impresa e Rete per La Legalità”,  Eugenio Di Francesco. Abbiamo distribuito oltre 150 adesivi, è’ stato importante il contatto diretto con i commercianti che hanno visto in questa iniziativa uno spiraglio di libertà, di giustizia e di sostegno. Nessuno e ripeto nessuno ha tolto gli adesivi anzi c’è stata grande partecipazione, e di questo ne sono davvero contento”, ha concluso Di Francesco.

Bisogna agire concretamente sui territori sia in tema di prevenzione che di emersione del fenomeno dell’usura, allo scopo di accompagnare le vittime di reato verso la scelta di denunciare gli strozzini. Lo Stato c’è e l’Arma dei Carabinieri è presente su tutto il territorio.

“Canicattì rinasce, un paese che ha deciso di abbattere il muro dell’omertà e spezzare le catene dell’usura, dichiara il colonnello Vittorio Stingo comandante provinciale Carabinieri Agrigento affiancato dal Capitano Luigi Pacifico comandante della compagnia di Canicattì che è stato vicino all’associazione Sos Impresa per questa importantissima iniziativa di oggi.

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