Agrigento

Open Arms, iniziato trasbordo di 27 minori. La Procura avvia ispezione sanitaria

Dopo l’ok ottenuto dal ministro dell’Interno Matteo Salvini e’ iniziato il trasbordo dalla nave Open Arms alle motovedette di Guardia costiera e di Guardia di Finanza dei 27 minori non accompagnati. Si tratta di 13 eritrei, 5 sudanesi, due del Ciad, due del Gambia, un ghanese, un ragazzo del Mali, un nigeriano, un etiope e un egiziano […]

Pubblicato 5 anni fa

Dopo l’ok ottenuto dal ministro dell’Interno Matteo Salvini e’ iniziato il trasbordo dalla nave Open Arms alle motovedette di Guardia costiera e di Guardia di Finanza dei 27 minori non accompagnati.
Si tratta di 13 eritrei, 5 sudanesi, due del Ciad, due del Gambia, un ghanese, un ragazzo del Mali, un nigeriano, un etiope e un egiziano che una una volta sbarcati saranno portati nel centro di accoglienza di Contrada Imbriacola dove sono state gia’ portate le prime persone sbarcate i giorni scorsi.  Dopo questo sbarco ne rimangono a bordo ancora 107, e la situazione, come più volte hanno sottolineato dall’Open Arms, è diventata insostenibile.

“Molte lacrime. I ragazzi hanno lasciato amici e compagni di viaggio. Vi auguriamo il meglio. E andiamo avanti. Per tutti“, scrive su Twitter la ong spagnola.

L’operazione di sbarco è stata portata avanti da Polizia, carabinieri, uomini della guardia costiera e vigili del fuoco. Sul molo Favaloro anche tanti turisti in costume e curiosi che si sono radunati nella banchina di fronte al molo, accessibile solo alle forze dell’ordine, per assistere allo sbarco.

E’ stato proprio il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, ad autorizzare lo sbarco dei minori a bordo della Open Arms. A sbloccare la situazione una nuova lettera del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, indirizzata al suo vice: nella missiva, il premier ha ribadito la richiesta di far sbarcare i minori dalla nave ancorata al largo di Lampedusa con 134 migranti a bordo. Salvini ha risposto alla lettera di Conte precisando che “la linea del Viminale non cambia”. Al contempo, pero’, il ministro dell’Interno ha sottolineato che “daro’, mio malgrado, per quanto di mia competenza e come ennesimo esempio di leale collaborazione, disposizioni affinche’ non vengano frapposti ostacoli all’esecuzione di tale tua esclusiva determinazione, non senza ribadirti che continuero’ a perseguire in tutte le competenti sedi giurisdizionali l’affermazione delle ragioni di diritto che ho avuto modo di esporti”

Dopo aver ricevuto comunicazione ci auguriamo che oggi possano scendere tutti”,ha twettato l’Ong spagnola appena ricevuto la comunicazione dell’autorizzazione allo sbarco.

La Procura di Agrigento, dopo aver acquisito questa mattina dei documenti, relativi all’Open Arms, dalla Guardia costiera, adesso ha disposto l’ispezione sanitaria a bordo della ONG spagnola. Con il medico della sanita’ marittima, sulla nave stanno per salire gli agenti della squadra mobile di Agrigento e i militari della guardia costiera di Lampedusa. La commissione dovra’ valutare le condizioni igienico-sanitarie dei 134 migranti.

Tra gli incartamenti che sono, adesso, al vaglio del procuratore aggiunto Salvatore Vella, anche la comunicazione con cui il centro di ricerca e soccorso di Roma scrive, chiedendo una risposta urgente, al ministero dell’ Interno sostenendo che “non vi sono impedimenti di sorta” allo sbarco. Oltre al fascicolo per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, ieri e’ stata aperta – dopo la denuncia dei legali della Ong spagnola – anche un’inchiesta, a carico di ignoti, per sequestro di persona.

Agenti di polizia si sono recati, ieri, nel poliambulatorio a Lampedusa per sentire il responsabile Francesco Cascio. Il medico che non si trova nell’isola, sara’ ascoltato probabilmente a breve o al suo rientro a Lampedusa, la prossima settimana. Ieri Cascio ha sostenuto che i tredici migranti fatti sbarcare per motivi di salute dalla Open Arms, erano in buone condizioni come refertato dal suo staff medico, salvo uno di loro che presentava una otite. Tutti i migranti sono stati poi trasferiti direttamente nell’hotspot dell’isola. “Mi fido dei miei medici, i referti sono chiari. Non so cosa sia successo: se a bordo di Open Arms ci sono naufraghi con le patologie descritte nella relazione dal Cisom non sono gli stessi che sono stati fatti sbarcare, perche’ le loco condizioni erano buone, tranne un caso di otite facilmente curabile”. Lo dice all’Ansa il responsabile del poliambulatorio di Lampedusa, Francesco Cascio.

Ad esprimersi sulla vicenda anche l’assessore alla Salute della Regione Siciliana, Ruggero Razza che dichiara: “Ho sentito ieri il direttore generale dell’Asp di Palermo e voglio disporre l’acquisizione dei certificati e delle cartelle cliniche. Nessuno dimentichi, infatti, che le prestazioni sanitarie sono erogate dalla Regione Siciliana che ha il diritto di comprendere se esiste l’ipotesi di una truffa. La Procura di Agrigento – aggiunge – ha correttamente aperto un fascicolo e se dalle acquisizioni emergeranno valutazioni da sottoporre all’ufficio del pubblico ministero non esiteremo a farlo, nel rispetto delle leggi. Spiace, infine, constatare che si stia utilizzando la questione sanitaria per nascondere una decisione tutta politica”.

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