Patrizia Russo, no ai domiciliari per Salamone: “Disturbi compatibili con il regime carcerario”
Rigettata ancora una volta la richiesta di domiciliari per Giovanni Salamone, già condannato all’ergastolo per avere ucciso la moglie Patrizia Russo
Patologie di natura psichiatrica ma i suoi disturbi depressivi e ansiosi sono compatibili con il regime carcerario. È quanto emerge dalla perizia disposta dalla Corte di assise di Alessandria nei confronti di Giovanni Salamone, 62 anni, già condannato all’ergastolo in primo grado l’omicidio della moglie Patrizia Russo, uccisa a coltellate il 16 ottobre 2023 nella loro abitazione di Solero, in Piemonte.
I giudici avevano affidato l’incarico alla psichiatra Sarah Di Marco, chiamata a valutare le condizioni mentali dell’imputato. Salamone, dunque, resta in carcere. La Corte ha rigettato per la seconda volta la richiesta della difesa, rappresentata dall’avvocato Salvatore Pennica, dei domiciliari.
Per i giudici, infatti, è ancora concreto il rischio di reiterazione del reato. Il movente del delitto, secondo gli inquirenti, sarebbe legato a difficolta’ economiche e a tensioni familiari: la coppia, trasferitasi al Nord per motivi di lavoro, viveva un periodo di forte disagio e un contrasto per una scopertura di 250 euro sul conto corrente avrebbe innescato la tragedia.




