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Pensionato ucciso a Raffadali, chiesto l’ergastolo per uno dei presunti killer

Nell’ambito del processo scaturito dall’omicidio di Pasquale Mangione

Pubblicato 2 anni fa

Il sostituto procuratore della Repubblica Sara Varazi ha avanzato due richieste di condanna nell’ambito del processo scaturito dall’omicidio di Pasquale Mangione, 69enne ucciso il 2 dicembre 2011 nelle campagne di contrada Modaccamo, a Raffadali. 

Il pm ha chiesto l’ergastolo nei confronti di Angelo D’Antona, 36 anni di Raffadali, secondo gli inquirenti l’esecutore materiale del delitto. Per Antonino Mangione, 41 anni di Raffadali, la pena richiesta è di 16 anni considerando anche i benefici della collaborazione, avendo raccontato i particolari dell’omicidio agli inquirenti che hanno poi dato una svolta alle indagini dopo quasi dieci anni. 

La posizione di un terzo imputato, Roberto Lampasona, 44 anni di Santa Elisabetta, è stata stralciata per un difetto di notifica dell’avviso di conclusione delle indagini. La vicenda riguarda l’omicidio di Pasquale Mangione: l’ex dipendente comunale fu ritrovato morto nel 2011 ma la svolta alle indagini si registra nel settembre 2020 con le dichiarazioni di Antonino Mangione che, oltre ad auto-accusarsi, fornì diverse indicazioni sul delitto. L’imputato ha raccontato di aver ricevuto una somma pari a 5 mila euro (non 10 mila euro) oltre a 1.300 euro per l’acquisto della pistola.

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