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Reddito di Cittadinanza, sussidio anche alla famiglia del killer di Livatino: 8 sequestri

Sussidio anche alla famiglia di Avarello, killer del giudice Livatino, condannato a 7 ergastoli

Pubblicato 3 anni fa

Nuovo sequestro di carte del reddito di cittadinanza in provincia di Agrigento. I militari della Guardia di Finanza della Città dei Templi, su disposizione della Procura di Agrigento con il capo Luigi Patronaggio ed il sostituto Gloria Andreoli, hanno eseguito il sequestro preventivo di 8 social card per fruire del reddito di cittadinanza. I reati contestati sono indebita percezione di reddito di cittadinanza e falso in  autodichiarazione. 

Il killer del giudice Livatino

Tra le famiglie che hanno percepito indebitamente il reddito di cittadinanza vi è anche quella di Giovanni Avarello, 55 anni di Canicattì, uno degli esecutori dell’omicidio del Giudice Rosario Livatino, condannato in via definitiva per omicidio, associazione per delinquere di stampo mafioso ed altro a 7 ergastoli.

Tutte le posizioni illecite fatte emergere dalle Fiamme Gialle sono state segnalate all’INPS per la revoca e il recupero del beneficio economico. Una prima stima, fa ritenere ammontante ad € 110.000, il danno per le casse pubbliche già accertato.

Indagini

Lo scorso 30 settembre la Procura di Agrigento aveva disposto il sequestro di 11 social card con un’inchiesta che conta oltre 60 indagati. “Sono in corso – aveva dichiarato Patronaggio – ulteriori indagini per identificare altri illegittimi percettori del reddito di cittadinanza , sia per l’esistenza di condizioni soggettive ostative alla erogazione che per l’esistenza di concomitanti rapporti di lavoro “in nero”.Indagini che hanno portato ad un nuovo sequestro da parte della Guardia di Finanza questa mattina. 

I requisiti

Tra quest’ultimi requisiti, il legislatore ha previsto che la sottoposizione a misure cautelari personali o la condanna per gravi delitti, di chi faccia richiesta del beneficio e del suo nucleo familiare, sia causa di esclusione dal beneficio.Sono in corso ulteriori indagini per identificare altri illegittimi percettori del reddito di cittadinanza.

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