Sbarco 539 migranti a Lampedusa: Procura Agrigento apre inchiesta
Il gruppo di immigrati era partito dalla Libia
La Procura della Repubblica di Agrigento ha aperto un’inchiesta, che è stata affidata alla Guardia di finanza ed alla Squadra Mobile di Agrigento e coordinata direttamente dal procuratore capo, Luigi Patronaggio, sullo sbarco odierno di 539 migranti (un numero veramente elevato di subsahariani, egiziani siriani, magrebini che complica non poco la già grave situazione nell’isola) a Lampedusa.
Non si tratta del classico fascicolo sul favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, che viene aperto ad ogni sbarco, indirizzato ad individuare i possibili traghettatori di uomini.
Appare scontato in questo caso – che per imbarcare tutte quelle persone su un unico barcone vi sia dietro un’organizzazione che ha magari prima tenuto, in qualche centro-lager, gli egiziani, siriani, magrebini e subsahariani. Alcuni, fra l’altro, secondo quanto evidenziato dai medici di Msf, avrebbero sul corpo segni di violenza, segnali riconducibili verosimilmente ad una possibile prigionia.
Fra i 550 anche tre donne ed un bambino. Tutti sono stati trasferiti all’hotspot di contrada Imbriacola dove andranno ad aggiungersi ai 695 già presenti e dunque gli ospiti – a fronte di 250 posti – arriveranno ad un totale 1.234.
Il gruppo di immigrati era partito dalla Libia ed è arrivato a Lampedusa dopo che al largo è stato intercettato un barcone. All’hotspot di contrada Imbriacola, al momento, sono presenti 1.234 migranti. La Prefettura di Agrigento, d’intesa con il Viminale, per alleggerire le presenze all’interno della struttura di primissima accoglienza ha disposto, per il pomeriggio, un trasferimento (il numero è ancora da definire) con un pattugliatore della guardia costiera.
Per domattina è previsto l’arrivo della nave quarantena Azzurra che imbarcherà altri migranti. Si stanno inoltre valutando altri trasferimenti con le navi di linea.