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Spara contro i poliziotti che indagano sulla famiglia, gli agenti: “Poteva uccidere”

Nuova udienza del processo a carico di Paolo Greco, 22enne di Licata, accusato di tentato omicidio plurimo e ricettazione per aver sparato almeno tre colpi di arma da fuoco all’indirizzo di alcuni agenti della Squadra Mobile di Agrigento e del  commissariato di Licata impegnati in un’attività di polizia giudiziaria.  I particolari di quella vicenda emergono […]

Pubblicato 4 anni fa

Nuova udienza del processo a carico di Paolo Greco, 22enne di Licata, accusato di tentato omicidio plurimo e ricettazione per aver sparato almeno tre colpi di arma da fuoco all’indirizzo di alcuni agenti della Squadra Mobile di Agrigento e del  commissariato di Licata impegnati in un’attività di polizia giudiziaria. 

I particolari di quella vicenda emergono dall’udienza che si è tenuta questa mattina davanti i giudici della seconda sezione penale del Tribunale di Agrigento presieduta da Wilma Angela Mazzara. A raccontarli sono tre agenti di polizia chiamati a testimoniare dal pm Sara Varazi.

“Quella notte vi era in corso un’attività di indagine ed eravamo sul posto con i tecnici quando abbiamo visto uscire da un cancello una persona incappucciata con in un mano una pistola puntata verso di noi e subito dopo ha esploso dei colpi ad una distanza di circa 6 metri. Uno dei colpi si è conficcato in una saracinesca dietro i tecnici ad un’altezza di 60cm” ha dichiarato il poliziotto presente quella notte.

Gli agenti riuscirono a chiudere il cerchio ben presto rinvenendo gli indumenti, la pistola e i guanti usati. Analisi sono state fatte nei laboratori della polizia scientifica e alcuni, quello biologico ad esempio, sarebbero compatibili con il dna di Greco. 

Quest’ultimo, insieme al padre Nino, sarebbero poi stati fermati con le accuse di usura ed estorsione in un’inchiesta coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo. A margine dell’udienza lo stesso Paolo Greco, assistito dall’avvocato Francesco Lumia, ha preso la parola per brevi dichiarazioni spontanee: “Non c’entro nulla, stavo solo andando a trovare mio padre”. 

Si torna in aula il 4 marzo. 

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