A chi e a cosa servono i posteggi e la Valle dei templi?
Diego Romeo e Paolo Cilona conversano nella “Sicilia agrigentina”
Altro che autonomia differenziata. Bisogna sottrarre alle Regioni i servizi essenziali del paese, Sanità, scuola e sicurezza.
“È sotto gli occhi di tutti lo sbandamento delle Regioni in occasione del Covid dove la confusione era sovrana, incapace di fronteggiare la pandemia. Tante Regioni, tante gestioni dell’offerta pubblica sanitaria. Ogni Regione si sente titolare e depositaria della gestione della salute dei cittadini. E qui emergono le varie differenze che gli ospedali assicurano i propri servizi. Efficienza da una parte e improvvisazione dall’altra. Viaggi della speranza al nord e rassegnazione al sud. Nelle regioni meridionali campeggia la lottizzazione del servizio sanitario a favore della politica. Risultati diversificati in danno degli ammalati, con disservizi e ritardi notevoli in ordine alle visite e ai ricoveri. Lo Stato ha il dovere di assicurare la salute del cittadino dal Brennero a Lampedusa, sottraendo la sanità alle Regioni”.
Per la fantomatica mostra siciliana a Cannes si elargiscono circa 4 milioni di euro mentre per la Sagra qualche centinaio e per feste di Natale e Capodanno circa 600 Mila euro.
“Sono tante le risorse della Regione poste in bilancio a sostegno della cultura e della promozione turistica. Il problema vero è quello della gestione non sempre rispondente al dato finale o meglio al risultato. Fiumi di denaro a servizio dell’effimero e dello spreco. E qui occorre rivedere la programmazione degli eventi sostenendo solo quelle che hanno una storia di grande interesse promozionale della Sicilia. Invece le risorse quasi tutte sono lottizzate dalla classe politica con risultati assolutamente effimeri con danni economici e di immagine per la Sicilia”.
Che destinazione avrà il carcere di San Vito? E possibile che per piazzale Rosselli non si trovi una soluzione e che il consiglio comunale non ne discuta?
“Da tempo abbiamo evidenziato i problemi da te posti nella domanda. Argomenti importanti che purtroppo sono esclusi dalla volontà politica del fare. Problemi importanti, meritevoli di ogni considerazione politica con dibattiti, confronti e decisioni da parte delle forze politiche presenti in consiglio. Il posteggio di Piazza Rosselli, quello del pluripiano, l’utilizzo dell’ex carcere costituiscono una grande opportunità per la città che aspira ad essere capitale della cultura. Non saranno solo i templi a dare una prospettiva alla città in quanto essa per essere stazione turistica e punto di arrivo e partenza deve offrire servizi importanti come i posteggi”.
Via Atenea è diventata la strada dei nottambuli, si anima solo di notte.
“La Via Atenea una volta era considerata il salotto della città. Un sito frequentato dagli agrigentini per lo più per fare acquisti. Negozi di abbigliamento e calzature, edicole, vendita tabacchi e qualche buona pasticceria e due o tre bar che costituivano l’essenza cittadina. La crisi ha fatto sì che molti negozi hanno chiuso i battenti per trasferirsi nei centri commerciali oppure di gettare definitivamente la spugna a causa dei gravosi costi relativi alla locazione. Da qui l’esplosione dei locali liberi da locare a prezzi onerosi. Da quando è esplosa la movida non è più il salotto di una volta ma è diventata la strada dei bar, delle trattorie, dei pub e dei ristoranti. E così dalla sera alla notte è frequentata solo dai nottambuli in gran parte giovani. Il caro locazione poi ha posto in bella vista decine e decine di cartelli “si loca”. I tempi sono cambiati, anche se i proprietari dei magazzini, e sono tanti, non abbassano i prezzi della locazione”.
Un consigliere comunale ha proposto di titolare una strada al pittore Fasulo ignorando la normativa a riguardo.
“È sempre la vecchia e cattiva abitudine di ufficializzare a mezzo stampa la proposta di intitolare la strada a un caro amico, ad un artista di valore, a persona degnissima. La famiglia prende atto della proposta e ringrazia sentitamente il proponente. Senza nulla togliere al valore affettivo della proposta bisogna spiegare che la legge al riguardo è assai chiara stabilendo che l’intitolazione di una strada, di una piazza, di un monumento o di altro luogo storico sarà possibile solo dopo dieci anni dalla morte della persona, in questo caso del caro Fasulo, artista e pittore di valore. Il proponente (tra l’altro amministratore pubblico) prima di fare annunci ha il sacro dovere di informarsi della normativa vigente”.