Bonificata la maxi area di oltre 21 mila metri quadri a Canicattì dove risiedeva una cava. L’area, già posta sotto sequestro dai carabinieri del Centro Anticrimine Natura di Agrigento un anno e mezzo fa, è stata completamente bonificata con costi e oneri a carico della ditta. In quell’occasione vi furono tre denunce per la violazione del testo unico ambientale, e furono sottoposte a sequestro l’intera area e due macchine operatrici mentre compivano le operazioni di interramento.

“Un’operazione di recupero ambientale che si era trasformata in un ulteriore abusi in danno all’ambiente”, ha dichiarato il tenente colonnello Vincenzo Castronovo comandante Carabinieri del Centro Anticrimine Natura a margine della conferenza stampa. Teoricamente il vuoto della cava doveva essere colmato con il compost dei rifiuti della frazione umida; di fatti abbiamo rilevato dall’esame del profilo del terreno lattine, bottiglie, plastica e persino ornamenti funerari in marmo. Dopo un’attenta attività e grazie al supporto della Procura di Agrigento, sono state ultimate le operazioni di bonifica del sito ed è stato ricostruito lo status quo ante”.