Canicattì

Lavori “fai da te” nella zona artigianale a Canicattì: botta e risposta tra Pullara e Di Ventura

A Canicattì un signore in pensione, insieme alla sua famiglia e ad alcuni volontari, ha deciso di “adottare” quella che oggi viene chiamata la zona artigianale; animato da buona volontà e spinto dall’amore per la sua città ha ripulito i bagni che erano stati vandalizzati , ha salvato centinaia di piante destinate al macero, ha […]

Pubblicato 3 anni fa

A Canicattì un signore in pensione, insieme alla sua famiglia e ad alcuni volontari, ha deciso di “adottare” quella che oggi viene chiamata la zona artigianale; animato da buona volontà e spinto dall’amore per la sua città ha ripulito i bagni che erano stati vandalizzati , ha salvato centinaia di piante destinate al macero, ha messo in sicurezza quel luogo eliminando i pericoli  il tutto da solo e ha anche pensato di sistemare delle panchine  e allocare la statue di Padre Gioacchino e una Madonnina.

“Il povero pensionato anzicchè essere premiato viene punito e proprio ieri si è visto arrivare due vigili urbani, mandati dal sindaco per identificarlo e denunciarlo.” E’ il commento  del deputato regionale On. Carmelo Pullara  Presidente del Movimento politico ONDA in seguito al fatto increscioso avvenuto nella giornata di ieri nella zona artigianale di Canicattì. “Ebbene- aggiunge Pullara- non si possono tollerare certi comportamenti  e atteggiamenti da parte di un’amministrazione comunale e di un sindaco . Ad avercene di sig. Russo in giro per la città. Il Sindaco dovrebbe prendere solo esempio su come si gestisce la cosa pubblica . Chiedo -conclude Pullara-che intervenga immediatamente il Prefetto di Agrigento .”

Non è tardata ad arrivare la replica del sindaco di Canicattì Ettore Di Ventura.

“Che ben venga il protagonismo civico, purché fatto nel rispetto delle norme e dei regolamenti.  La zona artigianale non è un territorio franco, ma fa parte del territorio comunale su cui vigono, come in tutto il suolo nazionale, leggi che disciplinano possibilità, modalità e limiti per fare le azioni prima descritte, dichiara il primo cittadino. Venendo alla vera vittima di questa vicenda, il signor Russo, occorre dire che ha rifiutato per ben due volte, e non ne comprendiamo il motivo, l’accesso al Servizio Civico promosso dal Comune di Canicattì.  Sarebbe stato un modo per valorizzare la sua buona volontà e consentirgli di operare nel pieno della legalità. Ma temiamo che dietro questo incomprensibile rifiuto ci sia il richiamo di “sirene” di altro tenore. Di fatto sta diventando strumento inconsapevole di una campagna elettorale che si preannuncia aggressiva. Leggiamo la nota dell’onorevole Pullara e apprendiamo che secondo lui amministrare la cosa pubblica significa assecondare l’anarchia di chi non intende neanche raccordarsi con le istituzioni e chiedere le autorizzazioni che, PER LEGGE (questa sconosciuta) devono essere richieste. Anzi, nel mondo di Pullara le forze dell’ordine non si devono permettere di far rispettare LA LEGGE, ma dovrebbero sottostare al volere del politico di turno, che dovrebbe farsi indirizzare solo dall’opinione pubblica e non dalla LEGGE. Massima solidarietà e appoggio ai nostri Vigili Urbani che hanno fatto esclusivamente il proprio dovere guidati dal rispetto delle LEGGI e del proprio dovere istituzionale, e non sono certo burattini nelle mani di chicchessia. Chissà in che mondo vorrebbe (o crede di) vivere l’onorevole Pullara. Ci faccia la cortesia di non cavalcare vicende di cui non ha alcuna cognizione di causa e soprattutto lasci stare il Prefetto che ha cose molto più importanti da fare, conclude Di Ventura. Piuttosto si faccia un corso accelerato di Diritto amministrativo e degli Enti Locali. E magari ci spieghi a quali LEGGI si rifà nel suo operato di uomo delle istituzioni. O dobbiamo pensare che si faccia guidare solo dal volere degli “uomini di buona volontà”?”

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