Catania

Incassa soldi per vendita online ma sparisce: denunciata per truffa

Agenti del Commissariato Centrale hanno indagato la rumena C.D. classe 1978 per il reato di favoreggiamento e truffa aggravata. Su richiesta del Commissariato di Sanremo relativa all’individuazione della donna residente in Catania, agenti del Commissariato Centrale di Catania hanno provveduto a rintracciarla e l’hanno escussa a sommarie informazioni. Le indagini La vicenda ha origine dalla […]

Pubblicato 3 anni fa

Agenti del Commissariato Centrale hanno indagato la rumena C.D. classe 1978 per il reato di favoreggiamento e truffa aggravata. Su richiesta del Commissariato di Sanremo relativa all’individuazione della donna residente in Catania, agenti del Commissariato Centrale di Catania hanno provveduto a rintracciarla e l’hanno escussa a sommarie informazioni.

Le indagini

La vicenda ha origine dalla querela di un cittadino residente nella provincia di  Torino che, nel febbraio u.s. visitando un noto sito di e-commerce, voleva acquistare una scheda video per pc notata su un annuncio e quindi, contattava il venditore sulla chat fornita sul sito. Questi, dichiaratosi il proprietario del bene richiesto, invitava il denunciante a proseguire la  trattativa su un’utenza cellulare tramite “Whatsapp” e, dopo uno scambio di informazioni tra i due, veniva pattuita una somma di € 177,00 da pagare con addebito  su una carta prepagata Postepay intestata alla moglie del venditore, predisponendo il ritiro del bene acquistato presso l’abitazione della stessa, sita in Ancona, tramite un corriere espresso.

La truffa

Il denunciante effettuava il pagamento della somma  richiesta sulla predetta carta prepagata, apprendendo che era intestata a C. D., nominativo diverso da quello comunicato dal venditore. Il denunciante, chieste notizie in merito, comunicava che C. D. era il vero nome della propria moglie. Nei giorni successivi al pagamento, il denunciante  contattava più volte il venditore per accertarsi se il corriere fosse passato per ritirare il  bene acquistato, ma dopo aver inventato qualche scusa per giustificare la mancata  consegna, il venditore non rispondeva ai solleciti fatti dal denunciante. Da accertamenti esperiti, risulta che la SIM utilizzata dal venditore per interagire con l’acquirente (denunciante), risulta intestata a cittadino  extracomunitario, non presente negli archivi di Polizia, che è comunque residente in  Catania, mentre la carta Postepay risulta intestata alla C. D.. La donna risulta indagata per fatti analoghi e medesime dinamiche, da altri  uffici di Polizia da cui si evince che la carta prepagata continuava ad essere utilizzata benchè, pur se invitata dai Carabinieri a denunciarne lo smarrimento o la sottrazione,  la C. D. non ha mai ottemperato a presentare tale denuncia di  sottrazione/smarrimento, consentendo, così ad ignoti, il prosieguo dell’attività.

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