Catania

Sbarco di 53 migranti in Sicilia, fermati quattro scafisti

I fatti risalgono al pomeriggio dello scorso 20 novembre quando, presso l'ambito portuale di Catania, attraccava la nave ong ''Aita Mari''

Pubblicato 6 giorni fa

La Polizia di Stato di Catania, coordinata dalla Procura Distrettuale etnea, ha proceduto al fermo di indiziato di delitto di quattro scafisti di origini sudanesi, rispettivamente di anni 21, 22 e due trentenni, per il reato di favoreggiamento aggravato dell’immigrazione clandestina. I fatti risalgono al pomeriggio dello scorso 20 novembre quando, presso l’ambito portuale di Catania, attraccava la nave ong ”Aita Mari”, battente bandiera spagnola, con a bordo 53 migranti di varie nazionalità, soccorsi in acque internazionali nel corso di un evento di soccorso Sar risalente alle prime ore del mattino del 19 novembre.

Presso il porto di Catania, assegnato come sito di sbarco, ultimate le preliminari operazioni di accoglienza, i migranti sono stati trasferiti presso la struttura di via Forcile dove proseguiva l’attività di indagine già avviata in banchina, e sin dalle primissime fasi, dai poliziotti della Squadra Mobile – Sezione Criminalità Straniera e Prostituzione. L’attività di Polizia Giudiziaria ha consentito di far luce su alcuni aspetti legati soprattutto alla traversata in mare, apprendendo “come il gommone di modeste dimensioni sul quale viaggiavano i migranti fosse partito giorni prima dalle coste libiche e poi, dopo lunghe ore di navigazione, costretto a fermarsi a causa di un’avaria, prima di ricevere i soccorsi”.

Intanto, le operazioni di ascolto degli stranieri condotte presso l’ex Hub vaccinale, nonché gli ulteriori approfondimenti sviluppati dagli investigatori della Squadra Mobile sulle informazioni via via assunte, hanno permesso da subito di concentrare le attenzioni nei confronti di quattro migranti di origine sudanese, rispettivamente di anni 21, 22 e due trentenni, facenti parte dello stesso evento. L’azione investigativa ha “consentito infatti di delineare il ruolo dei quattro sudanesi i quali, unendosi al restante gruppo di migranti solo nelle fasi immediatamente precedenti alla partenza in mare, avrebbero assunto a vario titolo il comando dell’imbarcazione, collaborandosi tra loro con diverse mansioni”.

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