Cronaca

Operazione anti-bracconaggio: denunce e sequestro fucili

Si è appena concluso a ridosso dell’area dello Stretto di Messina, un servizio antibracconaggio dei Carabinieri forestali dei Nuclei Carabinieri Cites di Reggio Calabria e Catania e del Soarda – Sezione operativa antibracconaggio e reati in danno degli animali, finalizzato al contrasto degli illeciti in danno dell’avifauna svernante. Il fenomeno della caccia illegale ai danni […]

Pubblicato 4 anni fa

Si è appena concluso a ridosso dell’area dello Stretto
di Messina, un servizio antibracconaggio dei Carabinieri forestali dei Nuclei Carabinieri
Cites di Reggio Calabria e Catania e del Soarda – Sezione operativa
antibracconaggio e reati in danno degli animali, finalizzato al contrasto degli
illeciti in danno dell’avifauna svernante.

Il fenomeno della caccia illegale ai danni
dell’avifauna migratoria nello stretto di Messina ha ampia diffusione tanto da
far rientrare le province in uno dei sette black-spot (aree calde del bracconaggio
italiano) individuati dal “Piano
d’azione nazionale per il contrasto degli illeciti contro gli uccelli selvatici
”.

L’attività ha consentito di denunciare numerosi
bracconieri operanti nei territori di Oppido Mamertina, Taurianova, San Giorgio
Morgeto, Feroleto della Chiesa, Montebello Jonico e Messina.

In Calabria, in località Castellace, è stato
denunciato un bracconiere intento ad utilizzare un richiamo elettroacustico per
l’abbattimento di tordi bottaccio. Un secondo utilizzava un’arma priva del
prescritto riduttore. Poco più avanti veniva controllato un cacciatore che
aveva abbattuto, tra gli altri, esemplari di tortora dal collare, specie nei
cui confronti la caccia non è consentita. Infine, in un uliveto situato nel
territorio del comune di Taurianova, è stato denunciato un cacciatore che aveva
abbattuto degli esemplari di Fringuello.

In località Feroleto della Chiesa e a San
Giorgio Morgeto sono stati denunciati bracconieri per la detenzione di specie
particolarmente protette e per l’utilizzo di richiami elettroacustici.  

Nel Comune di Montebello Jonico è stato fermato
un adolescente di 13 anni, che, utilizzando il fucile del padre, abbatteva un
esemplare di peppola, specie non cacciabile. Nella stessa zona un altro
cacciatore veniva deferito per l’abbattimento di esemplari appartenenti a
specie particolarmente protette.

Complessivamente sono stati sottoposti a
sequestro 8 fucili, tre richiami elettroacustici e numerosi esemplari morti di
fauna selvatica.

Il servizio si è concluso nel Messinese, dove è
stato individuato un uccellatore con precedenti specifici che deteneva, nella
propria abitazione, 14 esemplari di cardellini ed altri uccelli appartenenti a
specie particolarmente protetta quali lucherini e verdoni ed un fanello. Alcuni
degli esemplari rinvenuti erano stati “imbracati” per essere utilizzati come
richiami vivi nelle attività illecite di cattura. Per tale motivo veniva
contestato anche il reato di maltrattamento animale.

Nel corso dei controlli nelle proprietà del
soggetto, sono stati rivenuti anche strumenti di cattura quali reti, prodine ed
altre trappole.

Il servizio è stato svolto con la
collaborazione operativa dei volontari dell’associazione Cabs, associazione con
cui l’Arma dei Carabinieri ha stipulato protocollo d’intesa finalizzato alla
repressione e alla prevenzione degli illeciti contro l’avifauna.

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