Nostos, narrazione e teatro in tre borghi dell’Agrigentino dal 31 maggio al 2 giugno
Il progetto nei comuni di Joppolo Giancaxio, Santa Elisabetta, Sant’Angelo Muxaro
Dedalo, in fuga da Creta con le sue ali di piume e cera, vola sul Mediterraneo e atterra in un lembo di Sicilia, su una montagna che da lontano guarda al mare: ha perso il figlio Icaro che ha voluto veder da vicino il Sole ed è precipitato. Dedalo non ha più una lacrima, ma il suo ingegno è ancora vivo, e si mette al servizio di chi lo ha accolto, il buon Cocalo, il signore della città di Kamico e di queste terre che paiono arrampicarsi verso il cielo, colme di grotte gessose, di anfratti verdissimi, di gole scoscese. Ma un altro re reclama Dedalo, inventore geniale del famoso labirinto: Minosse lo sta cercando, si scontra con Cocalo, e muore misteriosamente in terra sicana.
È un mito antichissimo, il racconto dello scontro tra inventiva e forza bruta, tra mente e mani: le declinazioni sono innumerevoli, e da qui nasce Nóstos – Parole del mito nei borghi del mito, progetto teatrale diffuso, rito collettivo che attraversa tre borghi dell’Agrigentino, Joppolo Giancaxio, Santa Elisabetta e Sant’Angelo Muxaro, custodi silenziosi di storie arcaiche e radici profonde. Tre comunità lontane dai circuiti turistici, che riscoprono la propria voce e la memoria; tre giornate per tornare là dove è nato il mito.
Un progetto ideato da Laura Anello, giornalista e presidente della Fondazione Le Vie dei Tesori, promosso dai tre Comuni e inserito nel metaprogetto di rigenerazione culturale e sociale “Mitologia, Storia e Tradizioni: rigenerazione dei borghi della Valle dell’Akragas”, finanziato dal PNRR – M1C3 – Investimento 2.1 “Attrattività dei borghi – Linea B”.
Da sabato 31 maggio a lunedì 2 giugno i borghi si trasformeranno in teatri en plein air, grazie a un festival itinerante che mette in scena il ritorno (nóstos) alle origini. A guidarli in questo viaggio saranno gli artisti del Teatro alla Guilla di Palermo, diretti dal regista Valerio Strati che da anni sperimenta un format di teatro che nasce dai luoghi e per i luoghi.
In ogni borgo la narrazione sarà declinata in modo diverso: a Joppolo Giancaxio (sabato 31 maggio) si sentirà la voce di un’antica radiocronaca che riporta alla luce il fatidico incontro tra Cocalo e Minosse; a Santa Elisabetta (domenica 1 giugno) si parlerà di sete, non solo d’acqua, ma di potere e riscatto; a Sant’Angelo Muxaro (lunedì 2 giugno) si scoprirà che anche le figlie del re possono essere streghe raffinate e spietate.
“In queste terre di straordinaria bellezza, ma anche di spopolamento ed emigrazione – dice Laura Anello – il termine nóstos, parola che in greco significa ritorno e da cui deriva il termine nostalgia, assume un significato profondo legato alle storie di ciascuno e di tutti. Attraverso il mito e insieme con la comunità riscopriamo le radici, quelle arcaiche e quelle di tante famiglie siciliane nel mondo, convinti che siano il seme da cui può nascere un futuro di rigenerazione e di nuove opportunità”.
Ogni storia prende vita grazie alla narrazione partecipata: uno storyteller accompagna il pubblico tra i vicoli, fermandosi dove attori, musicisti e cantanti portano in scena i miti. “Abbiamo pensato di portare il pubblico a riscoprire i luoghi e il mito dei paesi attraverso una narrazione storico-culturale e una serie di performance artistiche, coinvolgendo la comunità” spiega Valerio Strati, autore e regista, in scena al fianco di Domenico Bravo (che firma due dei testi portati sul palco), Marzia Coniglio, Alessio Barone, Silvia Trigona, Massimo Vazzana; dei musicisti Alfonso Vella (sax) e Florinda Piticchio (voce).
Un concerto in piazza chiuderà ogni giornata, tra ritmi mediterranei, contaminazioni, world music: Jerusa Barros (voce) e Fabrizio Malerba (chitarra) a Joppolo; Libero Reina (voce) e Carmelo Traina (tamburi a cornice) a Santa Elisabetta; e infine a Sant’Angelo Muxaro, il Casentuli trio.Non solo spettacoli, ma un esperimento sociale che coinvolge bambini, cittadini e artisti in laboratori teatrali e musicali nei giorni precedenti; in visite guidate, degustazioni, incontri nelle case: perché il mito non si racconta, si vive.
E per coinvolgere tutta la comunità, il Teatro alla Guilla ha realizzato anche quattro laboratori destinati a bambini e adulti, due teatrali e due di canto. Le insegnanti (due attrici e due cantanti professioniste) coinvolgeranno i partecipanti in piccole performance che faranno parte degli spettacoli. “Nóstos è un vera opportunità di rilancio e un momento bellissimo per i nostri borghi – interviene Angelo Tirrito, sindaco di Sant’Angelo Muxaro mentre per Liborio Gaziano, sindaco di Santa Elisabetta, “è un progetto di vitale importanza per il lancio socio economico della comunità”. “È un modo per far conoscere il nostro borgo che condivide e “contende” affettuosamente con i comuni vicini, il mito di Minosse e Dedalo – dice Carmelina Argento, vicesindaco di Joppolo Giancaxio.
IL PROGRAMMA NEI TRE BORGHI
31 maggio | Joppolo Giancaxio | ore 18
Il cuore di questa giornata sarà Termo-politica, scritto e diretto da Domenico Bravo che ha costruito una radiocronaca dell’evento mitico. La voce narrante di “Tele Egeo” si intromette nel dialogo brillante e ironico tra Cocalo e Minosse: il primo predomina e Minosse finisce ucciso nelle bollenti acque termali. In scena Alessio Barone, Marzia Coniglio e Silvia Trigona. Intervento musicale di Alfonso Vella, incursione canora di Florinda Piticchio; quindi va in scena Scopariote,scritto e diretto da Domenico Bravo con Marzia Coniglio e Silvia Trigona. Il concerto serale vedrà la cantante (capoverdiana d’origine e siciliana d’adozione) Jerusa Barros con il chitarrista Fabrizio Malerba, riscoprirele sue radici e unirle a quelle siciliane che ugualmente le appartengono, creando una fusione intrisa di colori, ritmi africani e sonorità mediterranee. Il laboratorio teatrale per i bambini delle scuole medie è condotto da Marzia Coniglio.
1 giugno | Sant’Elisabetta | ore 18
Ne La sete dei re, scritto e diretto da Valerio Strati, si immagina che re Cocalo trattenga Dedalo in terra sicana, spinto dal bisogno di trovare una soluzione alla cronica mancanza d’acqua del territorio, allora come oggi. Si rifiuta quindi di consegnare un potenziale costruttore di pozzi e acquedotti a Minosse, che lo reclama dopo la fuga da Creta. L’interesse personale è motore cardine della scena e Minosse muore come leggenda vuole, bollito nelle acque termali. In scena Domenico Bravo, Alessio Barone e Massimo Vazzana. Intervento musicale di Alfonso Vella, incursione canora di Florinda Piticchio. Segue la messinscena di Edipo Re – Il Cunto di e con Silvia Trigona e Alessio Barone. La sera, il viaggio sonoro intimo e vibrante di Libero Reina (voce) e Carmelo Traina (tamburi a cornice). Brani originali dal repertorio electro-mediterraneo di Reina in chiave acustica, intrecciati a canti e ritmi della tradizione popolare del Mediterraneo.
Il laboratorio di canto e coralità per adulti è curato daMarco Mondì
2 giugno | Sant’Angelo Muxaro | ore 18
In Terme di famiglia, scritto e diretto da Domenico Bravo, tre immaginarie figlie del re Cocalo divengono ancelle di morte di Minosse, sembrano le streghe del Macbeth, ma più belle, brillanti e aggraziate. Uccidono Minosse con leggerezza mentre si fa un caldo bagno termale, chiacchierando di Creta e Dedalo. Lo “cucinano” bollendolo come fosse un piatto da servire alla tavola del padre Cocalo. Con Marzia Coniglio, Silvia Trigona e Massimo Vazzana. Intervento musicale di Alfonso Vella, incursione canora di Florinda Piticchio. Segue la messinscena diVincenzo Bonelli saponaro, scritto e diretto da Domenico Bravo, con Marzia Coniglio e Massimo Vazzana. La sera si potrà ascoltare (e ballare) con ilCasentuli trio – Simona Di Gregorio (voce, organetto, chitarra, tamburello), Giorgio Maltese (voce, mandolino, marranzano, friscalettu, tamburello, zampogna, castagnette), Pasqualino Cacciola (chitarra, mandola, tamburello).Un vero viaggio nelle espressioni musicali legate alla storia della Sicilia. Dalle sonorità arcaiche del mondo rurale a quelle moderne dei contesti urbani. Due ilaboratori, uno per bambini delle scuole elementari a cura di Giada Costa; e uno di canto e coralità per gli adulti a cura di Florinda Piticchio.