Cultura

Racalmuto, si presenta il libro “L’inferno non prevarrà” di Andrea Apollonio

Sabato 27 gennaio 2024, ore 17,30, presso la Fondazione Leonardo Sciascia

Pubblicato 3 mesi fa

Sabato 27 gennaio 2024, ore 17,30, presso la Fondazione Leonardo Sciascia di Racalmuto (AG) verrà presentato il libro “L’inferno non prevarrà” di Andrea Apollonio. Interverranno, lo scrittore Vito Catalano (nipote di Leonardo Sciascia), la prof.ssa Tiziana Messina e il teologo don Massimo Naro. A coordinare gli interventi, lo scrittore e saggista Enzo Sardo.

Nella Sicilia nebroidea, un allevatore scompare e, poco dopo, un funzionario comunale precipita dal quarto piano di un albergo diretto da una suora: madre Berenice, sorella del procuratore generale Ficarra, deceduto nel suo letto qualche giorno prima. Dati e circostanze tutti apparentemente slegati tra loro, dietro cui vagamente si intuisce un’unica macchinazione, e che compongono un quadro resinoso, in cui convergono gli interessi della “mafia dei pascoli” e potenti personaggi: un magma ingannevole – la si definisce, erroneamente, “zona grigia” – di tono sempre più cupo, sempre più difficile da fotografare e bonificare.La storia de “L’inferno non prevarrà” si ricollega al duplice omicidio di Alzapietra, rimasto irrisolto, raccontata nel precedente romanzo “I pascoli di carta” (2021). Ma confrontandosi con questo nuovo caso il sostituto procuratore Salvatori ripropone quasi ossessivamente una domanda, un ricorrente e altalenante stato d’animo: ci si deve arrendere all’evidenza dei fatti, che sono e come tali si impongono (e quindi anche allo strapotere dell’inafferrabile borghesia mafiosa) o si può cambiare il corso delle cose?Fortemente influenzato dallo stile e dai temi di Leonardo Sciascia, con numerosi richiami ai magistrati uccisi dalla mafia che paiono veri e propri compagni di viaggio del protagonista, il libro attraversa le inquietudini di Salvatori che – come d’altronde buona parte dei personaggi sciasciani – ricerca una verità spesso irraggiungibile. E’ ossessionato dall’idea di giustizia, dal modo in cui si può essere magistrati, ed è solo alla fine che arriverà ad una conclusione liberatoria: <<Fino a quando rimane, tra mille, una sola possibilità di fare giustizia, vale la pena fare questo lavoro>>.

 L’autore
Andrea Apollonio è nato nel 1987. Salentino, oggi è sostituto procuratore in Sicilia. Già procuratore presso l’Avvocatura dello Stato e dottore di ricerca in Giustizia penale nell’università di Pavia, ha scritto e curato numerosi saggi sulle mafie, tra cui Storia della Sacra corona unita (definito da “La Repubblica” uno dei quindici testi fondamentali sulle mafie italiane). Con il romanzo L’arte borghese della guerra proletaria, sua seconda prova narrativa, ha vinto nel 2016 il premio “Building Apulia” per scrittori emergenti; nel 2020 è stato messo in scena il suo testo teatrale Goodbye Scu, anch’esso sulla mafia pugliese. Ha curato la collettanea di magistrati sull’opera di Leonardo Sciascia Verità impossibili e, con I pascoli di carta – in cui esordisce il personaggio del sostituto procuratore Salvatori -, è stato finalista del premio “Racalmare – Leonardo Sciascia” ed ha vinto il premio “Zocca Giovani – Marco Santagata”

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