Covid, l’Asp di Agrigento: “Il 70% dei bambini in provincia non è vaccinato”
Il punto del commissario Zappia: "In provincia soltanto il 30% dei bambini dai 5 agli 11 anni è vaccinato"
Nuovo appuntamento settimanale con il commissario straordinario dell’Asp di Agrigento, Mario Zappia, che ha fatto il punto sull’andamento epidemiologico in provincia. Un bilancio caratterizzato da alcuni spunti sicuramente positivi, come il numero delle ospedalizzazioni in netto calo, ma anche dalle forti criticità. Tra queste indubbiamente si registra il crollo delle vaccinazioni con un dato – quello relativo ai bambini – impietoso. Il 70% dei ragazzi tra i 5 anni e gli 11 anni della nostra provincia non si è vaccinato. “Terribile è l’andamento delle vaccinazioni: lo scorso mese facevamo 27mila dosi a settimana mentre oggi ne facciamo poco più di 5mila. Ed è questo il dato su cui dovremmo riflettere.” ha dichiarato Zappia.
Il manager prosegue: “Nell’ultimo giorno, per quanto riguarda la fascia di età dei più piccoli, sono stati soltanto 34 le dosi somministrate in tutta la provincia di Agrigento. Stiamo vaccinando ma ci sono fasce d’età che non ci stanno seguendo. La nostra provincia è seconda per numero di vaccinazioni e la percentuale globale è 86,95%. La suddivisione in età però ci deve fare riflettere: dai 12 ai 59 anni risulta vaccinato l’87% delle persone ed è un ottimo risultato. Gli over60 vaccinati sono quasi il 90% ed è una cosa eccellente. Il dato che preoccupa è dai 5 anni agli 11 anni: soltanto il 30% della popolazione è vaccinato. Vuol dire che il 70% dei bambini della provincia di Agrigento non è vaccinato. Il numero di tamponi è in tal senso indicativo: nell’ultima settima sono stati oltre 10 mila quelli effettuati di cui oltre 3 mila positivi.”
Sulle ospedalizzazioni: “Siamo in una fase di relativa tranquillità e non ci sono pazienti ricoverati in terapia intensiva in provincia. Sono, invece, trentacinque quelli ricoverati nei reparti di medicina tra Agrigento e Ribera. L’obiettivo è chiudere terapia intensiva dell’ospedale San Giovanni di Dio per riprendere i pazienti no-covid e dimettere anche quelli di medicina per poter trattare gli altri pazienti e tenere soltanto Ribera come presidio per il coronavirus.”