Bivona

“Abuso d’ufficio per una nomina”, chieste condanne per ex sindaci agrigentini

La vicenda riguarda la nomina a responsabile del settore finanziario di Vincenzo Marinello

Pubblicato 3 anni fa

Il sostituto procuratore di Sciacca Alberto Gaiatto ha avanzato la richiesta di condanna nei confronti di sette imputati – tra cui cinque sindaci dei comuni che componevano “L’unione Platani – Quisquina – Magazzolo” – per abuso d’ufficio. La vicenda riguarda la nomina avvenuta nel 2013 del politico di Sciacca Vincenzo Marinello a responsabile del settore finanziario dell’Ente che secondo l’accusa non si sarebbe potuta concretizzare per “un espresso divieto previsto nel fare ricorso a personale esterno per ricoprire incarichi di quel tipo”. 

Il pubblico ministero ha chiesto la condanna ad un anno e due mesi di reclusione proprio nei confronti di Vincenzo Marinello. Per tutti gli altri imputati la richiesta di pena è di un anno: si tratta degli ex sindaci di Alessandria della Rocca – Alfonso Frisco – di Bivona – Giovanni Panepinto – di Cianciana – Santo Alfano – di San Biagio Platani – Filippo Bartolomeo – e dell’attuale primo cittadino di Santo Stefano Quisquina, Francesco Cacciatore. Richiesta di condanna anche nei confronti di Salvatore Re in qualità di segretario dell’Unione Platani-Quisquina-Magazzolo” poiché avrebbe espresso parere favorevole sulla regolarità della nomina istigando gli altri nel compiere illecito. 

Il collegio difensivo ha invece avanzato la richiesta di assoluzione sostenendo che la nomina è invece conforme a quanto previsto dalla legge – in assenza di una figura professionale all’interno dell’Ente –  per il raggiungimento di mirati obiettivi. Si torna in aula il 3 novembre per le ultime arringhe della difesa. 

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