Agrigento, armi e munizioni: scarcerato 27enne
La terza sezione penale della Corte d’Appello di Palermo, presieduta dal giudice Napoli, ha dichiarato cessata la misura cautelare nei confronti di Gerlando Massimino – difeso dall’avvocato Salvatore Pennica – arrestato nel febbraio 2019 dopo il rinvenimento di un mini-arsenale in seguito ad un blitz effettuato dai carabinieri del Comando Provinciale di Agrigento in una […]
La terza sezione penale della Corte d’Appello di Palermo, presieduta dal giudice Napoli, ha dichiarato cessata la misura cautelare nei confronti di Gerlando Massimino – difeso dall’avvocato Salvatore Pennica – arrestato nel febbraio 2019 dopo il rinvenimento di un mini-arsenale in seguito ad un blitz effettuato dai carabinieri del Comando Provinciale di Agrigento in una villetta in disponibilità dello zio – Antonio Massimino – a Villaggio Mosè. Il nipote del boss è stato condannato in primo grado ad un anno, un mese e dieci giorni. La pena fin qui espiata è superiore alla condanna ricevuta, dunque, Gerlando Massimino può lasciare gli arresti domiciliari e tornare in libertà. Stesso discorso per il boss Antonio Massimino che però si trova in carcere perché coinvolto nell’operazione della Dia di Agrigento “Kerkent” che avrebbe fatto luce proprio sulla scalata ai vertici della famiglia di Antonio Massimino.